Donna Sarina si "sbarrua" per il Porta a Porta ed emigra dal Quartiere Lombardo

Donna Sarina si “sbarrua” per il Porta a Porta ed emigra dal Quartiere Lombardo

Rosaria Brancato

Donna Sarina si “sbarrua” per il Porta a Porta ed emigra dal Quartiere Lombardo

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domenica 16 Giugno 2019 - 08:23

Messina- Ecco cosa accadde quando al grido di "al mio via scatenate l'inferno" iniziò la differenziata

Caro diario, mentre ti scrivo mi sento come Lucia dei Promessi Sposi nell’Addio ai monti “Addio chiare, fresche e dolci acque della piscina di Villa Dante che videro il fulgido tuffo cu tutti i robbi del leader maximo…”. Purtroppo da quando è scoppiata la guerra della mmunnizza il Quartiere Lombardo è diventato invivibile e sono costretta ad esiliare a Saponara Marittima.

Tutto è cominciato quando si è capito che Messina servizi Bene comune voleva fare sul serio la raccolta porta a porta e non per “babbìo” com’era stato finora. “Ma come- è stato il coro degli zozzoni che albergano in ognuno di noi –Dopo decenni d’inciviltà che ci consentiva di lamentarci della gestione dei rifiuti adesso volete toglierci la sottile arte del mummuriamento?”

Per di più il diabolico Pippo Lombardo, di concerto con una Cda satanico, ha scelto un metodo di raccolta porta a porta che necessita di un manuale d’istruzione di almeno 18 tomi e minerà le fondamenta non solo delle relazioni familiari e dei rapporti di buon vicinato, ma persino le basi del vivere civile.

La cosa peggiore è che la città è stata divisa in zone e la differenziata scatterà per step successivi ed il Quartiere Lombardo, stretto tra due zone che saranno “pioniere”, sarà ultimo a partire, diventando meta di sicure invasioni di zozzoni & affini.

Quando Lombardo, travestito da Russel Crowe griderà “Al mio via scatenate l’inferno e differenziate”, come nel Gladiatore, noi condomini della “terra di mezzo” saremo SPACCIATI.

I rifiuti delle circoscrizioni vicine ce li lanceranno con le catapulte, scaveranno tunnel come nel film Papillon, ce li spediranno con Amazon come pacchi regalo, li infileranno negli zaini dei nostri figli e nelle borse di lavoro. Faremo la fine di Ortoliuzzo.

Già circolano racconti raccapriccianti di quanto succede in altri quartieri.

Del tutto inutili Corsi serali, Corsi di Formazione e Bignami per capire il regolamento del Porta a porta. Il Comune ha fatto già un paio di simulazioni di raccolta differenziata con l’aiuto di tutor provenienti da Milano e Parma, che però dopo due lezioni si sono dimessi. Quando De Luca ha saputo delle loro dimissioni ha redarguiti “a Messina le dimissioni non si presentano, si annunciano e basta. E si annunciano almeno con 6 mesi di anticipo”. Così i tutor sono rimasti e grazie all’intermediazione di Sicilia Futura e LiberaMe trascorreranno il Natale con noi spiegandoci dove gettare le micce dei fuochi d’artificio, i regali orrendi, la bisnonna e i resti del Cappone.

Io comunque non ho dovuto fare alcun Corso di formazione perché la mia collega Francesca Stornante mi ha suggerito un’app da installare nel telefonino che fa veri e propri miracoli.

Ma a Messina, caro diario, accadde di tutto. Centinaia di signore in lacrime si sono rifatte il guardaroba: “maciiiii e ora come mi devo vestire quando mi bussa il signore della raccolta? Caroooooo non ho niente di adattoo. Non vorrai che gli apro la porta in vestaglia?” , dicevano sperando di trovarsi davanti Mastro Lindo.

MSBC avrà sulla coscienza decine di divorzi, perché stuoli di mariti perennemente incollati al divano, improvvisamente si offrivano per portare i bidoni fuori dal cancello per conto di tutto il condominio. In alcune zone si organizzarono persino i turni. Si scoprì poi che tanta solerzia era dovuta alla possibilità di uscire la sera per telefonate e incontri clandestini con amanti, amiche ed ogni tipo di attività severamente vietata dalle gentili consorti.

Spuntò l’usanza di nuove liste nozze o liste compleanni dove le quote venivano destinate alle “Coop dei bidoni a domicilio”. La più richiesta era quella in quota Lega, che garantiva “smistiamo i rifiuti a casa vostra”, ma la concorrenza si diede da fare con sconti, promozioni e persino leasing. Finì anche l’usanza delle cene tra amici, perché i padroni di casa presero il vizio di avvisare “sì però finito di mangiare i rifiuti te li porti con te” e qualcuno fu costretto a installare telecamere davanti al kit per evitare che vicini e passanti infilassero lamette da barba insieme alla plastica.

Insospettabili professionisti si appostavano dietro l’angolo aspettando che venisse lasciato il bidone del condominio attiguo per metterci dentro mezza discarica abusiva. Un capo condomino è stato rapito nel giorno della carta e dentro il bidone i rapitori hanno messo due padellate di resti di frittura. So di terrificanti sedute di tortura in portineria per sapere chi fosse stato tra i condomini del secondo piano a gettare lo stecco di legno del gelato insieme alla plastica. Parroci disperati perché non sapevano che tipo di penitenza dare a chi confessava di non aver lavato la bottiglia vuota di pomodoro o aver infilato lo spray della lacca nel sacchetto dell’umido della vicina.

Abbiamo toccato il fondo quando una sera ci siamo visti piovere dal cielo, lanciati da una catapulta, un intero sacco di cozze e mezza scatola di penne bic. Abbiamo capito di essere in trappola e abbiamo deciso di erigere un Muro all’altezza di Prinzi, al confine tra il III ed il IV Quartiere con tanto ronde dalle 20 alle 7 del mattino e metal detector per controllare chiunque chieda di transitare. Dalle perquisizioni dei bagagliai è uscito di tutto, persino deiezioni di cani, criceti, assorbenti e collanine comprate nelle bancarelle.

Oltre al danno è stata la beffa, con l’onorevole D’Uva che ha fatto passare in cielo un elicottero con lo striscione “ve l’avevo detto io che era meglio usare i pannolini lavabili e le coppette…”.

E’ stato così che chiesto asilo politico a Saponara dove l’anno scorso il signor Gaspare entrava serenamente nel complesso e raccoglieva casa per casa i rifiuti, come nel Mulino Bianco. Senza guerre, divorzi, sciarre epocali.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Se le parole hanno ancora un senso, mi spieghi di cos’è orgogliosa…

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  2. Io sinceramente non arrivo a capire…ma dico sul serio

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