Milazzo, riprendono gli scavi nella necropoli greca dell'antica Mylai

Milazzo, riprendono gli scavi nella necropoli greca dell’antica Mylai

Salvatore Di Trapani

Milazzo, riprendono gli scavi nella necropoli greca dell’antica Mylai

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sabato 26 Gennaio 2019 - 14:01
Dopo 10 anni

Dopo 10 anni di fermo riprendono gli scavi archeologici in Sicilia. Dalla regione 500.000 euro per 8 cantieri nelle province di Palermo, Catania, Agrigento, Trapani, Enna, Ragusa e Messina. In particolare, nel comprensorio tirrenico, partiranno nuovi scavi archeologici presso la necropoli greca dell’antica Mylai nel comune mamertino.

Si tratta di un area risalente al VI-IV secolo avanti Cristo, i cui lavori saranno finalizzati all’esplorazione completa della zona e al recupero accurato dei corredi per la musealizzazione dei reperti nell'Antiquarium archeologico. Un’ampia sezione della necropoli era stata riportata alla luce nel corso di lavori di sbancamento finalizzati alla realizzazione di un parcheggio.

Diverse le sepolture scoperte, databili dal VI al IV secolo avanti Cristo, oltre a vari segmenti della viabilità interna. Le sepolture avevano restituito oggetti di corredo di rilevante interesse, sia di fabbricazione locale che di importazione come ceramica attica e figure nere, ceramica calcidese a bande, ceramica da fuoco e da trasporto.

“Il mio governo –dichiara il presidente della regione, Nello Musumeci- ha posto tra i suoi obiettivi la ripresa delle attività di scavo e ricerca che tanto lustro hanno dato, in passato, alla Sicilia. Con questa prima attività, cui seguirà un prossimo corposo finanziamento già progettato, si apre una nuova stagione che consentirà alla nostra terra di ottenere un duplice risultato. Ovvero quello di arricchire l’offerta culturale del nostro patrimonio archeologico a turisti, studiosi e curiosi e quello di riappropriarsi di una tradizione scientifica indispensabile per lo studio e la conservazione della nostra memoria.

I lavori partiranno nel corso delle prossime settimane, quando le condizioni meteorologiche permetteranno l’avvio delle operazioni. Insieme alla zona di Milazzo gli scavi interesseranno anche il complesso di San Giovanni degli Eremiti, in provincia di Palermo, la villa romana di Ramacca, in provincia di Catania, la necropoli di Sant’Angelo Muxaro, nell’agrigentino, il villaggio preistorico di Mursia, nel trapanese, la villa romana di contrada Gerace, a Enna, e la villa romana risalente al III secolo dopo Cristo di Giarratana, nel Ragusano.

Negli ultimi anni –ha dichiarato l’assessore regionale ai beni culturali Sebastiano Tusa- le attività di ricerca e di scavo archeologico in Sicilia sono state condotte principalmente dalle università italiane e straniere. Le professionalità e le capacità dell’assessorato dei beni culturali sono state, a causa di una inaccettabile miopia politica, mortificate e relegate a un semplice esercizio di controllo e sorveglianza. Non è pensabile che le soprintendenze siciliane, strutture dotate di eccellenti archeologi e tecnici, non avessero la possibilità di continuare attività che ci hanno reso famosi nel mondo.

Salvatore Di Trapani

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