Finita la maturità bis, lasciamo ai giovani la libertà di vivere la scuola al riparo dai Tar

Finita la maturità bis, lasciamo ai giovani la libertà di vivere la scuola al riparo dai Tar

Marco Olivieri

Finita la maturità bis, lasciamo ai giovani la libertà di vivere la scuola al riparo dai Tar

lunedì 13 Novembre 2023 - 07:04

Senza entrare nel merito del ricorso, la vicenda di Spadafora ci fa ricordare l'importanza della formazione delle nuove generazioni

Il sipario è calato sulla maturità bis. Sul caso straordinario della classe V A del liceo linguistico “Galilei” di Spadafora che ha dovuto rifare l’esame orale. Tutta l’Italia conosce alcuni particolari: la chat con gli argomenti d’inizio esame e una docente che rischia un provvedimento disciplinare; il ricorso della famiglia di una studentessa che si è ritenuta danneggiata; le emozioni di alcuni dei ragazzi coinvolti. Ora, finita la replica, senza entrare nel merito del ricorso, va ricordata la centralità della formazione delle nuove generazioni.

Qui non ci sono sconfitti perché questa è una logica che non deve appartenere alla scuola. Nell’istituzione scolastica devono esistere, e lo scriviamo senza alcuna tendenza alla retorica, solo vincitori. Ragazze e ragazzi che meritano di vivere gli anni della loro formazione lontani dagli appesantimenti degli adulti. Al riparo dai Tar e dai conflitti giuridici. Al riparo dagli stress che noi adulti spesso gli trasmettiamo. E non stiamo parlando più di Spadafora ma di un luogo, quello della scuola, che dovrebbe essere sempre più appassionante e vitale.

La trasmissione del sapere, la passione della cultura, l’educazione emotiva e l’importanza dello scambio e del confronto. Dal modello competitivo, la scuola dovrebbe passare a un nuovo modello dove prevalga la gioia della conoscenza. Un’utopia? Un’utopia necessaria, un traguardo anzi, da raggiungere nel tempo, se politica, istituzioni scolastiche e famiglie sapranno agire in una logica antitetica a quella miope che spesso caratterizza la vita adulta.

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2 commenti

  1. Chiara Cartaregia 13 Novembre 2023 16:10

    Da insegnante… credo nella gioia della conoscenza e in questa “utopia necessaria”… Dico Grazie a questo bell’articolo, che mi rimotiva nel mestiere che muta ma non invecchia!! Chiara Cartaregia

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  2. Questo articolo mi investe, nel senso più alto del termine, perché parla della bellezza della scuola.
    Che si abbiano o meno riserve su questo ricorso, una riflessione di questa portata smorza livori e rivalse perché ritorna all’essenza della scuola, comunità di formazione attraverso i canali della cultura per offrire a studentesse e studenti scelte di vita volte alla gioia della condivisione nel rispetto dei valori universali di pace e amore.

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