Le storie

Francesco Giuffrè e la sua tromba da Sinagra alla Scala di Milano: “Un sogno che si avvera”

Dalla “Vincenzo Bellini” e dal “Corelli” al Conservatorio della Svizzera Italiana, che tradotto significa un viaggio da Sinagra e Messina fino in Svizzera. Ma soprattutto fino al Teatro alla Scala, a Milano. Per Francesco Giuffrè, giovane messinese, con un grande talento per la musica, quello di suonare sul palco più famoso d’Italia è stato un sogno che si avvera. Originario di Sinagra, Francesco ha attraversato l’Italia coltivando la propria passione, la tromba, studiando e impegnandosi sempre di più per approdare, finalmente, alla Scala, un ero e proprio tempio dell’arte, della musica e del teatro.

Francesco Giuffrè: “Un sogno la chiamata del maestro Tamiati”

Un sogno avveratosi pochi giorni fa, a sorpresa. Francesco Giuffrè racconta: “Sono allievo al Conservatorio della Svizzera Italiana del maestro Francesco Tamiati che è la prima tromba dell’orchestra del Teatro alla Scala. Per il concerto istituzionale dell’Accademia del Teatro alla Scala serviva una tromba e allora lui ha fatto il mio nome e mi hanno chiamato. Un sogno”.

“Come per un calciatore giocare a San Siro”

L’emozione, a distanza di qualche giorno, è ancora forte: “Non riesco a trovare un aggettivo per descrivere l’emozione che si prova. Diciamo è il sogno di tutti i musicisti riuscire a fare pure una nota in quel teatro, soprattutto se si pensano tutti i grandi nomi che hanno suonato lì dentro. Io dicevo sempre quando ho avuto la notizia che è come per un giocatore agli inizi andare a giocare a San Siro. Quando mi sono seduto ho pensato alla mia famiglia, alla mia ragazza e ai miei amici che sono venuti a guardarmi. Spero sia una emozione che un giorno potrò provare giornalmente e che un giorno ci possa lavorare assiduamente lì”.

Il percorso di Francesco Giuffrè

“Ho cominciato a suonare circa all’età di 11 anni – continua Francesco – con la passione e la voglia che mi è stata trasmessa da mio papà anche lui trombettista. Ancora oggi mi trasmette questa stessa passione. Poi ho cominciato a studiare con il maestro Giuseppe Mancuso alla “Vincenzo Bellini”, l’associazione di Sinagra, e a tutti componenti va un grandissimo ringraziamento per avermi insegnato tanto sia dal punto di vista musicale che umano. Poi ho intrapreso gli studi al conservatorio nel 2018 con il maestro Santi Cardullo che, è stato come un secondo padre a tutti gli effetti per me. Nel 2021, sotto il consiglio, del mio maestro ho partecipato al programma Erasmus qui in Svizzera dove ho conosciuto il maestro Francesco Tamiati. Dopo mi sono laureato nel 2022 con 110 al Conservatorio a Messina e da due anni studio qui al Conservatorio della Svizzera Italiana”.

Francesco: “Sogno di tornarci e di lavorare con la musica”

Ma quant’è complicato un percorso simile? “Servono tanta passione, impegno e sacrifici. Non bisogna mollare mai. Per me ogni delusione deve essere un modo per ricominciare e capire dove hai sbagliato e imparare dai tuoi sbagli. Devi sempre sognare in grande e crederci. Io ho sempre sognato e continuo a sognare di suonare in un grandissimo teatro come la Scala. E continuo a crederci studiando e facendo dei sacrifici, tanto io quanto la mia famiglia. Alla fine ci sono riuscito. Sogno adesso di poter replicare e che quello Teatro un giorno non resti solo un sogno o un’esperienza ma diventi il mio posto di lavoro”. Adesso spazio soltanto al futuro: “Studio a testa bassa e punto a finire il percorso qui in Svizzera. Dopo? Cercare di vincere audizioni o concorsi”.