Ilenia D’Avenia, dallo Stretto alla serie “Rosy Abate” di Canale 5

Ilenia D’Avenia, giovane attrice messinese, ha cromie mediterranee e sguardo sicuro e fiero per aver seguito una passione “vitale”, quale il teatro, e avercela fatta a pieni voti. Figlia di un noto artista messinese, Michele D'Avenia, dopo aver completato gli studi classici in riva allo Stretto, si è trasferita a Roma dove ha conseguito il diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico in Roma.

Ben presto la ritroveremo in “Rosy Abate-La serie”, spinoff dell’amatissima serie tv Squadra Antimafia che ha fidelizzato migliaia di spettatori incollandoli al piccolo schermo; prodotta da Tao Due per Mediaset con la regia di Beniamino Catena e Giulia Michelin come protagonista, in onda già da domenica 12 novembre su Canale 5.

“La collaborazione con la società di produzione televisiva TaoDue , nasce seguendo l’iter più semplice che esista: sono stata proposta dal mio agente e convocata per un provino su parte. Avrei dovuto affrontarlo il 22 giugno 2016 ―ci spiega Ilenia sorridendo ironicamente ― nella stessa ora in cui, quel giorno, sarebbe partito il mio treno per Messina. L’ho perso col sorriso! Non mi sono lasciata scoraggiare però da questo intoppo, e alla fine ce l’ho fatta”.

Ma quale sarà il ruolo della “nostra” artista? Scopriamolo!

“Interpreterò il ruolo di Lorenza, una tossicodipendente che pur di avere una dose di eroina in più, vende un’importante verità.La sua storia si intreccia con quella di Rosy, o meglio, le loro vite sono intrecciate da molti anni, ma nessuno lo sa.Sarà sicuramente un personaggio che porta con sé una grande rivelazione. Altro non posso dirvi, se non che i seguaci di Squadra Antimafia possono aspettarsi delle belle sorprese”.

Nonostante la giovane età, Ilenia ha collezionato parecchie collaborazioni teatrali con artisti dal calibro di Massimo Mollica, Anna Marchesini ed Arturo Cirillo; ha inoltre partecipato al videoclip del rapper italiano Fedez nel singolo "21 grammi" e preso parte a due episodi della docufiction di Rai Tre "Amore Criminale", e nei programmi televisivi "Colpo di Scena" ed "Ulisse". Ma come avrà vissuto questa esperienza sul piccolo schermo?

“Credo che il set di “Rosy Abate” sia stato uno dei più belli mai vissuti. Ho amato questo ruolo che mi ha dato la possibilità di incarnare un personaggio che non si avvicinava minimamente a quelli interpretati prima e, per di più, non si avvicinava a me tantomeno alla mia vita. Chiaramente, in casi come questo, la tensione alla ricerca cresce in maniera esponenziale e il percorso ti arricchisce. Tra l’altro, proprio in quei giorni sul set, ho collezionato uno dei ricordi più belli, che rimarranno. Sono cresciuta amando i film di Al Pacino, in particolare sono sempre stata legata all’intermezzo di “Cavalleria Rusticana” che, per me, è il cuore de “Il Padrino”. Quando sono arrivata a Catania, mi hanno detto che avrei girato nella stessa villa in cui Michael Corleone trascorre l’infanzia. Al mio arrivo sul set, mi sporgo per guardare il giardino della villa, dove Michael muore nell’ultima e famosissima scena della trilogia e dove, più tardi, avrei girato le mie scene, e rimango a guardare quel posto con lo sguardo dei bambini quando vedono qualcosa che li lascia stupefatti. Sarà smielato, ma ho provato un’immensa gratitudine. Mi sembrava un bellissimo regalo dell’Universo. Poco dopo, attraverso il cancello della villa e sento una musica, crescente, era l’intermezzo di Cavalleria Rusticana e si diffondeva ovunque”.

Progetti futuri?

“In questo momento sto girando la seconda stagione della serie “La Mafia Uccide Solo d’Estate”, scritta da Pif e diretta da Luca Ribuoli. Qui vesto i panni di una professoressa autoritaria ma ironica. Sono molto orgogliosa di far parte di una serie così bella! Prossimamente, invece, andrà in onda su Rai2 una nuova serie prodotta da Cross Production, “Il Cacciatore”, che racconta la storia vera del procuratore Alfonso Sabella che, negli anni ’90, è riuscito a mandare in galera alcuni dei boss più pericolosi e crudeli della mafia siciliana moderna, come Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca”.

Grazia Di Mauro