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La storia: Tiziana e l’amore per il mare: “Sott’acqua si vede oltre gli occhi”

Tiziana Sciarrone è una sub. Sin da bambina ha legato la sua vita al mare, che la rigenera ogni volta che, come dice lei stessa “ci ficca la testa dentro”. Ogni volta rinasce sirena tra le onde e le profondità del suo mare, quello dello Stretto di Messina. Tiziana lancia un messaggio di speranza e racconta di quanto ama la vita ed il “suo” mare.

Non so come sia cominciato tutto, avevo poco più di 3 anni. I miei genitori da piccoli ci portavano in campeggio in estate. Mi svegliavo all’alba silenziosa e barcollando sulle punte, a stento riuscivo ad aprire la porta della roulotte e di corsa andavo a bagnarmi i piedi ed a giocare con i granchi, portati ogni mattina dal mare sulla battigia. Se chiudo gli occhi, ancora sento la voce di mia madre che, non trovandomi nella culla, mi cercava disperata.

Non so perché quel richiamo così forte, come fosse una calamita, mi attraeva a sé… Il mare. Decisi di fare il “battesimo del mare”, ricordo che non avevo assolutamente idea di cosa fosse l’attrezzatatura o di come si usassero Gav, erogatori, pinne, zavorra… zero. Arrivata in acqua per me fu come esplorare un mondo nuovo, sensazioni, emozioni sconosciute mai provate prima, da lì tutto ebbe inizio.

La subacquea non è solo immergersi, ma è anche “famiglia”. Conoscere belle persone, condividere la stessa passione, mangiare insieme, aspettarsi, confrontarsi, criticarsi in modo costruttivo, condividere gioie e dolori, lacrime e arrabbiature con la promessa che farai di meglio. Vedere lo “Stretto” da un’ altra prospettiva, imparare a conoscere correnti, maree, venti e fasi lunari. Poche persone riescono a capire: sentire il rumore del silenzio, quel silenzio che ti mette a posto l’anima, tu e il tuo respiro.

A volte darei i miei occhi, anche se un po’ offuscati ultimamente, per far vedere ciò che gli altri non vedono. Per tutti quelli che ti dicono chi te lo fa fare, esci, bevi, goditi la vita, i locali per me godersi la vita è questo, il mare è tutto e non mi importa avere l’approvazione di nessuno, non sanno cosa si provi né cosa voglia dire dedicare il primo respiro sott’acqua a qualcuno di importante.

Il mare mi ha insegnato tanto, ad avere sempre quel pizzico di umiltà, se la gente imparasse forse vivremmo tutti in un mondo migliore. Non m’importa di avere attrezzature fighe o costose, tecniche o altro, non me ne importa proprio nulla, mi basta solo mettere la testa sott’acqua e respirare: metà donna e metà pesce. Capiamo l’importanza delle “cose” quando ci vengono a mancare o portate via, ma non ho mai avuto bisogno della tua assenza per capire quanto tu sia vitale per me, e so che mi aspetti e che mi aspetterai.

Rinasco ogni volta che mi immergo, tu sei la mia cura. Questa non è malinconia o nostalgia, ma è chiudere gli occhi e sentirti vicino: l’acqua, il sapore del sale che senti in bocca e sulla pelle. Forse, in una vita precedente dovevo essere una sirena, ma una sirena al contrario che fugge dal canto ammaliatore dell’ uomo rifugiandosi nei suoi abissi.