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L’affascinante fenomeno dell’alone lunare osservato nella serata di ieri

Durante la tarda serata di ieri dal basso Ionio, dove erano in atto dei temporali, sono risalite delle nubi medio-alte, composte prevalentemente da piccoli aghi di ghiaccio che assumono una forma filamentosa. Il passaggio di queste nubi dalla forma fibrosa ha favorito la formazione dell’affascinante fenomeno dell’alone lunare. Il fenomeno si è potuto osservare bene lungo la fascia ionica della provincia, dove la nuvolosità si è fatta più consistente. Si tratta di un rarissimo fenomeno ottico che consiste nella formazione di un cerchio di 22° attorno alla luna.

Questo particolare fenomeno ottico, di rarissima bellezza e non frequentissimo alle nostre latitudini, si realizza solo in particolari condizioni atmosferiche, quando infiltrazioni di aria molto umida circolano nella parte più alta della troposfera (la fetta di atmosfera a noi più vicina, compresa fra il suolo e i 12 km di altezza) condensandosi in milioni di piccoli cristalli di ghiaccio sospesi nell’atmosfera. Gli aloni non sono altro che fenomeni ottici che appaiono vicini o attorno al sole o alla luna.

L’effetto dell’alone lunare

L’alone è caratterizzato da un cerchio di colore bianco intenso, con una sfumatura rossastra all’interno e violetta all’esterno. L’area di cielo interna all’alone è generalmente più scura di quella esterna. Gli aloni, come nel caso di quelli che in inverno appaiono sopra i cieli della Russia e della Siberia, sono generati da cristalli di ghiaccio che compongono i cirri o i cirrostrati, ossia nubi bianche e di struttura fibrosa, a forma di aghi, presenti a circa 8-9 km di altezza, e che vengono generate da infiltrazioni di aria più umida alle alte quote della troposfera.

Queste nubi sono costituite da aghetti di ghiaccio che possono assumere forme ritorte o arricciate, a causa dell’azione dei fortissimi venti che spirano alle alte quote della troposfera. L’alone lunare si forma solo quando la luce del sole o della luna viene riflessa e rifratta dai cristalli di ghiaccio. In questa fase, a causa dell’effetto rifrazione, la luce solare può suddividersi nei colori di base a causa della dispersione ottica, similmente agli arcobaleni. I vari tipi di alone sono dovuti alla particolare forma e all’orientamento dei cristalli di ghiaccio costituenti la nube.