Cronaca

Messina. Perseguitano e minacciano imprenditore, arrestati tre usurai

La sua impresa era in difficoltà, così, ad aprile del 2019, tramite un conoscente, ha chiesto e ottenuto tremila euro in prestito, dovendone restituire quattromila dopo un mese. La situazione non è migliorata e tutto si è ripetuto: tremila euro in prestito, quattromila da restituire dopo un mese.

Stavolta, però, non ce l’ha fatta. Così i tre usurai, compreso il conoscente, lo contattavano spesso e avanzavano richieste di denaro sempre più pressanti, con minacce esplicite e velate, con precisi riferimenti a casa e famiglia dell’imprenditore, oltre a gruppi criminali a disposizione per il “recupero crediti”.

La denuncia

E’ a questo punto, agosto 2019, che l’imprenditore si è rivolto alla Polizia. La Squadra Mobile ha ascoltato testimoni, fatto intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi di osservazione e dinamici sul territorio, arrivando alla conclusione che l’uomo era vittima di usura pluriaggravata.

L’arresto in flagranza

Il 15 settembre 2019, l’imprenditore aveva un incontro per il pagamento con Antonino Morvillo, il suo conoscente che aveva fatto da tramite con gli altri due usurai. Le banconote erano state “contrassegnate” dai poliziotti, che si erano appostati fuori da un bar del centro cittadino e avevano poi arrestato in flagranza Morvillo, che aveva con sé le banconote appena consegnategli dalla vittima, quale acconto della somma illecitamente richiesta.

I tre arrestati

E’ stata la conferma dell’indagine, le cui conclusioni sono state condivise dalla Procura e dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, che ha stabilito gli arresti domiciliari con divieto di comunicazione con persone dai conviventi per Giuseppe Maggio, 53 anni, Antonino Morvillo, 38 anni, e Nunzio Venuti, 56 anni.