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Messina. Statale 114 chiusa, D’Uva (M5S): “Situazione grave e non più tollerabile”

MESSINA – Prima la chiusura della A-18 nel tratto Roccalumera-Tremestieri che ha mandato in tilt il traffico veicolare sulla Statale 114. Neanche il tempo di riaprire l’autostrada, dopo diversi giorni di “passione”, ed ecco che si è costretti a chiudere la Statale 114 per la caduta di massi sulla carreggiata, staccatisi dalla parete rocciosa di Capo Alì.

Il versante jonico messinese è da ieri nuovamente diviso in due, con i gravi disagi che ciò comporta. Un problema che si ripete da lustri con canonica puntualità. A nulla sono serviti i solleciti degli amministratori comunali e le proteste dei cittadini dell’intero comprensorio. Il sindaco di Alì Terme, Carlo Giaquinta, sprizza rabbia: “I sindaci siamo lasciati soli in prima linea ad affrontare le emergenze – sbotta – ma con armi assolutamente spuntate. Non abbiamo gli strumenti per far fronte alle tante situazioni delicate che si presentano quotidianamente e mi fa arrabbiare che dopo decenni di disagi siamo di fatto al punto di partenza per quanto concerne l’incresciosa storia delle frane a Capo Alì”. Il deputato nazionale Francesco D’Uva (M5S) parla di situazione “grave e intollerabile”. D’Uva sottolinea che “la Strada Statale 114 rappresenta un’arteria strategica per la viabilità della Sicilia Orientale e svolge un ruolo significativo per i cittadini che vivono nell’hinterland jonico messinese. La sua chiusura dovuta all’ennesima frana danneggia gravemente le comunità sia per gli spostamenti dei singoli, sia per il trasporto delle merci. Una situazione intollerabile rispetto alla quale non si può più restare fermi”.

“UN’AREA AD ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO”

Ed ancora: “Le zone attraversate dalla Statale 114 sono inserite nella Carta del rischio idrogeologico Pai tra le aree classificate ad elevato pericolo di frane. Un territorio fragile che richiede la massima attenzione, come abbiamo più volte sottolineato alle istituzioni competenti. Nel 2015, in una risposta ad un’interrogazione da me presentata a seguito di un grave smottamento – prosegue D’Uva – furono annunciati lavori di messa in sicurezza dell’area. Sono passati 6 anni e siamo al punto di inizio. Cosa è successo? Cosa andava fatto e non è stato fatto? Dove sono le responsabilità?”. D’Uva conclude che “i cittadini non devono più sopportare il peso di queste mancanze. Non possiamo più rinviare interventi urgenti e necessari per la tutela dei luoghi e delle persone”.

MUSUMECI: “PER METTERE IN SICUREZZA LA RETE VIARIA DELL’ISOLA SERVONO 4 MILIARDI”

La settimana scorsa Tempostretto ha avuto modo di porre la delicata questione all’attenzione del presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso di una trasmissione in diretta. “Per mettere in sicurezza la rete viaria dell’Isola – ha risposto il governatore – dobbiamo chiedere 3 o 4 miliardi di euro a Roma. Per quanto riguarda le strade Statali e provinciali è un disastro – chiosa Musumeci – soprattutto da quando sono state decapitate le Province. Ho chiesto le risorse al ministro Giovannini e continuerò a farlo. Ma, allo stesso tempo, vorrei ricordare che la Regione non ha… strade”. Ad occuparsene, insomma, devono essere altri enti.