Un anno fa la frana di Calatabiano. I lavori non sono ancora iniziati

E’ trascorso esattamente un anno, era il 24 ottobre 2015, quando la collina sopra Calatabiano è franata sull’acquedotto Fiumefreddo. Tre settimane di crisi idrica, poi finalmente l’acqua è tornata in tutte le case, grazie alla soluzione del bypass provvisorio. Per assurdo sarebbe stato meglio (in realtà no) se la crisi fosse continuata perché è solo in quel momento che le istituzioni si muovono veramente.

Un anno dopo su quella collina non è stato fatto niente e tutte le promesse sono cadute nel vuoto. A nulla sono serviti i continui allarmi lanciati dall’Amam, tradotti in realtà dall’incendio di luglio, che ha lasciato la città senz’acqua per un paio di giorni, prima che si corresse immediatamente ai ripari.

In quell’occasione la Protezione Civile annunciò la conclusione della gara d’appalto e l’inizio dei lavori per la messa in sicurezza della collina di Calatabiano per Ferragosto, termine poi spostato a settembre, ottobre e, a questo punto, a novembre. La gara, in realtà una trattativa negoziata, è stata pubblicata lo scorso 29 settembre e in questi giorni dovrebbe essere individuata la ditta.

I lavori avranno una durata compresa tra i 6 e gli 8 mesi, dovrebbero quindi concludersi tra maggio e luglio, ma l’Amam potrà intervenire già dopo una prima fase, in teoria a febbraio, per sostituire un tratto di condotta di circa 300 metri (il progetto da 300mila euro è già stato approvato), e disattivare finalmente il bypass provvisorio.

Non solo Calatabiano, ci sono almeno altri due fronti aperti. Un altro intervento di riparazione, a Forza d’Agrò, comporterà la chiusura del Fiumefreddo per tre o quattro giorni; inizialmente era previsto a ottobre ma il via libera da parte del Genio Civile è arrivato solo ora e dunque tutto è slittato a novembre. Nel frattempo, ed è questo l’altro fronte su cui tutto tace, sarebbe stato fondamentale poter usufruire del flusso diretto dall’Alcantara. Anche in questo caso ci sono promesse non mantenute: Siciliacque aveva detto che i lavori sarebbero stati realizzati entro aprile, rinviando poi di volta in volta fino ad oggi, quando nulla ancora si muove.

(Marco Ipsale)