Carne infetta e macellazione clandestina: sequestrati 13 bovini, denunciati due allevatori

Avevano allestito una vera e propria farmacia veterinaria all’interno del loro noto allevamento di bestiame, sui Nebrodi. C’era di tutto, dai flaconi ai farmaci scaduti, dalle siringhe agli aghi, alle provette per i prelievi di sangue degli animali. Ma loro, i due noti allevatori della zona, non erano veterinari né avrebbero potuto somministrare farmaci ai loro bovini, la cui carne va sempre a finire nelle tavole dei soliti ignari consumatori.

E’ rilevante il maxi sequestro effettuato in un allevamento nebroideo dagli agenti del Commissariato di Sant’Agata di Militello, con la collaborazione dei veterinari dell’Istituto Zooprofilattico di Barcellona. Ben 13 i bovini sequestrati, tra cui 4 affetti di tubercolosi, tutti senza identificazione o comunque con identificazione falsa. A finire nel mirino di uno dei sempre più serrati controlli degli agenti, sono stati due noti allevatori dei Nebrodi.

Le accuse, per loro, vanno dalla detenzione di farmaci guasti o scaduti alla falsità ideologica, dalla macellazione di animali, produzione e preparazione di carni in luoghi diversi dagli stabilimenti o locali riconosciuti, alla truffa aggravata a danno dello Stato in concorso. I due dovranno anche rispondere di abuso della professione di veterinario proprio perché nella loro azienda i poliziotti hanno ritrovato di tutto, tra cui anche attrezzature per la macellazione clandestina e per la falsificazione dell’identità dei bovini. (Veronica Crocitti)