Fra tre mesi riparte la Metroferrovia. L’Orsa: “Il Comune si muova o rischia… di perdere il treno”

Il progetto ufficiale di Ferrovie c’è e partirà il 13 dicembre, col nuovo orario commerciale di Trenitalia, da inserire nel contratto di servizio con la Regione che tuttavia ha già dato il suo assenso di massima. Quattordici corse di Metroferrovia (28 tra andata e ritorno), due treni minuetto con cadenza oraria tra le 6 e le 21 e maggiore frequenza nelle fasce pendolari della mattina.

Un piano di intermodalità già presentato da Atm a Trenitalia che prevede frequenti collegamenti bus a pettine dai villaggi di Altolia, Giampilieri Superiore, Pezzolo, Santo Stefano Briga, Galati Santa Lucia e Mili San Pietro verso le stazioni di Metroferrovia.

Un progetto fondamentale per la mobilità urbana che coinvolge gli oltre 60 mila abitanti della zona sud, un quarto della popolazione cittadina. Secondo i dati Istat solo il 15% dei pendolari per studio o lavoro utilizzano della zona sud di Messina giornalmente i mezzi pubblici per gli spostamenti quotidiani mentre resta l’auto il mezzo prediletto. 

“Con un servizio di Metroferrovia efficiente ed economicamente conveniente potremmo far fare un salto di qualità alla mobilità cittadina – commenta Michele Barresi, segretario OrSa – e attrarre sui mezzi pubblici una fetta consistente  di quel 48% di cittadini che oggi si sposta dalla zona sud al centro cittadino solo con auto private”.

L’appello del sindacato OrSA è all’assessore alla mobilità, Gaetano Cacciola, affinché dia subito mandato al direttore generale dell’Atm, Giovanni Foti, di predisporre un progetto di integrazione commerciale da sottoporre e concordare con Trenitalia e la Regione e, al tempo stesso, porre in essere tutti i necessari interventi di competenza comunale per rendere nuovamente fruibili tutte le aree di posteggio ed interscambio limitrofe alle stazioni di Metroferrovia molte delle quali, abbandonate da anni, versano nel degrado assoluto.

“Con ogni probabilità la Metroferrovia il prossimo dicembre ripartirà in ogni caso – conclude Barresi – ma  in mancanza di un biglietto unico e le adeguate garanzie che le Ferrovie chiedono al Comune di Messina  per la funzionalità del servizio, la quantità  di corse predisposte da Fs potrebbe ridursi rispetto alle 14 oggi previste o comunque si finirebbe per mettere in esercizio l’ennesima incompiuta destinata al fallimento”.