Pesanti condanne per l’equipe che non diagnosticò peritonite ad un bimbo di 6 mesi

Sono pesanti le condanne alla fine del processo per la morte del piccolo Francesco Foti, il bimbo di sei mesi spirato nel febbraio del 2007 al Policlinico di peritonite, dopo un calvario di settimane. Il giudice monocratico Daniela Urbani ha condannato sette dei medici imputati per omicidio colposo. Due le assoluzioni, quella dei dottori Daniela Vita e Nunzio Turiaco. Due anni e due mesi la condanna per Filippo De Luca, Giuseppe Crisafulli, Cristina Lucanto, Antonia La Mazza e Roberto Chimenz. Quattro anni ai medici Biagio Zuccarello e Antonio Centorrino, imputati anche di falso in cartella clinica. Il giudice ha anche disposto il risarcimento alle parti civili, 250 mila euro a ciascun genitore, oltre a 100 mila euro alla madre quale esercente la patria potestà sulla figlia, sorellina del piccolo Francesco.

Il cadavere del bimbo era stato esumato nel cimitero di Milazzo due settimane dopo dalla morte quando i genitori Giuseppe Foti e Paola Facciola' presentarono un esposto in Procura chiedendo di far luce sulle cause della morte del loro secondo figlio, nato sano. Trentuno i medici indagati inizialmente. I sanitari l'avevano operato due volte per correggere una "invaginazione" addominale ed asportare due ernie, dopo un "rimpallo di competenze tra un medico e l'altro".

Poi la morte in seguito ad una peritonite Sulla base delle perizie eseguite dal medico legale Giuseppe Ragazzi, dal pediatra Alberto Fisher e dal chirurgo Pietro Rinella, il magistrato ha deciso il giudizio, ritenendo che i medici sottovalutarono i sintomi della patologia addominale e non diagnosticarono l'occlusione intestinale e la peritonite Parte civile gli avvocati Nunzio Rosso ed Enrico Ricevuto, difensori gli avvocati Laura Autru Ryolo, Antonella Pustorino, Giancarlo Smiroldo, Franco Pustorino, Elena Andronaco, Luigi D’Andrea e Lori Olivo.

Alessandra Serio