L’ “effetto Genova” piomba su Messina: difetti di comunicazioni mandano in tilt i cittadini più del maltempo

L’ “effetto Genova” piomba su Messina: difetti di comunicazioni mandano in tilt i cittadini più del maltempo

ELENA DE PASQUALE

L’ “effetto Genova” piomba su Messina: difetti di comunicazioni mandano in tilt i cittadini più del maltempo

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mercoledì 09 Novembre 2011 - 23:59

Nonostante l’intenso nubifragio la situazione è sempre rimasta sotto controllo. Ad eccezione delle scuole dove alcuni dirigenti hanno contattato i genitori degli alunni invitandoli a portare a casa i figli. Poco dopo il contrordine del sindaco: alunni a scuola ad oltranza

E’ bastata una mattinata di pioggia intensa per gettare la città, ma soprattutto i cittadino, nel panico, “vittime” di quello che potremmo definire “effetto Genova”. L’allarme scatta intorno alle 11.30, la pioggia si fa sempre più intensa, le strade cominciano ad allagarsi, il traffico va in tilt. Queste le immediate conseguenze di un temporale che si mostra ben presto più “imponente” del previsto. Ad un tratto però tra i corridoi di Palazzo Zanca si diffonde la voce che i dirigenti scolastici di alcuni istituti hanno dato mandato alle segreterie didattiche di avvertire i genitori degli studenti, sollecitandoli a “prelevare” i figli da scuola. Dall’Ufficio stampa del Comune però ribadiscono seccamente: «Non è assolutamente vero, anzi ora più che mai i ragazzi devono rimanere nelle classi, è quello il posto più sicuro». Tanti però sono i genitori che, comprensibilmente preoccupati dall’informazione ricevuta, decidono di rispondere all’ “appello” dei presidi. A circa mezz’ora di distanza, il sindaco Buzzanca emana un’ordinanza che stabilisce l’opposto di quanto deciso dai presidi: “gli alunni devono rimanere in classe anche oltre l’orario scolastico, fin quando l’emergenza non sarà rientrata”. Il “contrordine” si diffonde in città, il panico rientra.

E’ questo lo “spaccato” di una giornata di maltempo che Palazzo Zanca, nonostante l’intensità delle precipitazioni, è riuscita a tenere sotto controllo, fatta appunto eccezione per il “disguido comunicativo”, indubbiamente influenzato dalla tragedia ligure, che permette però di focalizzare un aspetto: l’ingranaggio della macchina dell’emergenza deve ancora essere ben oleato per funzionare in modo ottimale, tenendo ovviamente sempre conto delle imprevedibili “sorprese” della natura. Lo conferma anche l’esperto della protezione civile, Antonio Rizzo, che riconosce la necessità di organizzare meglio le procedure da mettere in atto di concerto con le altre istituzioni cittadine, partendo proprio da quelle scolastiche.

Soddisfatto di come la città ha reagito al nubifragio, l’assessore alle manutenzioni Pippo Isgrò: «Le strade (soprattutto via La Farine e via Garibaldi, ndr), si sono allagate perché le precipitazioni sono state abbondanti e concentrate in poco tempo. Nonostante questo però intorno alle 14,30, l’acqua era già defluita nei tombini, segno che quanto fatto si sta rivelando utile. Ci sono stati alcuni problemi agli impianti di illuminazione, alcune zone sono rimaste al buio ma anche lì stiamo intervenendo». Sul fronte buche, la violenza dell’acqua scivolata lungo la via Santa Marta ha nuovamente creato problemi nel punto della voragine apertasi qualche giorno fa. E’ diventato buca anche l’avvallamento (vedi articolo correlato) in via Francesco Todaro.

Aspetti positivi ma anche aspetti da migliorare, come quelli evidenziati dal consigliere di Forza Azzurri Giuseppe Chiarella: «La nostra città ancora una volta paga le conseguenze degli eccezionali eventi atmosferici che si abbattono con una certa frequenza durante l’ anno, rendendo il territorio sempre più vulnerabile. Nei villaggi collinari di Cumia Inf e Sup. i residenti denunciano i mancati interventi indifferibili e urgenti, risolutivi alla problematica che si ripete ad ogni evento. Inevase sono state le richieste inoltrate dai cittadini e tardano gli interventi programmati dall’Amministrazione: la pulitura dei cunettoni, il consolidamento dei costoni e la messa in sicurezza della Cda Roccatura che è l’ unica via di fuga in caso di calamità naturale. Anche questa volta si sono riversate nella già ristretta carreggiata pietre e detriti, creando seri pericoli per la pubblica incolumità. Mi domando – continua Chiarella – se tale evento fosse stato previsto e annunciato alle Istituzioni locali da parte della Protezione Civile Regionale con apposita allerta, in modo da poter evitare gli allarmismi che si sono creati durante le ore piu’ critiche, legate anche all’ emotività dei fatti occorsi a Genova, potendo gestire al meglio le norme comportamentali». (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)

6 commenti

  1. ma santo cielo, come li guardo io i satelliti, non li può guardare pure la protezione civile comunale? dobbiamo aspettare per forza uno da palermo che stia davanti ad un pc guardando un belin di satellite?

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  2. Lavoro al Comune e nn so nn,ma tutte queste comunicazioni si danno all’ultimo minuto?

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  3. Vero Buzzy?

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  4. sarebbe opportuno che il sindaco o l’assessore competente spiegasse dalle tv private,dai giornali da dove vogliono,perchè non vengono puliti sistematicamente i tombini di scarico dell’acqua piovana.Sono otturati e se non ci credono gieli mostro io che ieri mi sono visto “perso” con l’acqua che mi arrivava sugli sportelli,via garibaldi,la farina ,piazza cairoli ,gravitelli.Allagate

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  5. I cordoli di via La Farina a ke servono? A si da spartiacque…..

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  6. BRAVISSIMO! IL PROBLEMA DEGLI ALLAGAMENTI AL 95% E’ COLPA DEI TOMBINI CHE NON VENGONO MAI PULITI DAL COMUNE! Isgrò aspetterà ancora la macchina sturatombini.

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