Atm, ecco il piano di “salvataggio”: l’azienda verrà messa in liquidazione e ne nascerà una nuova

Atm, ecco il piano di “salvataggio”: l’azienda verrà messa in liquidazione e ne nascerà una nuova

Atm, ecco il piano di “salvataggio”: l’azienda verrà messa in liquidazione e ne nascerà una nuova

martedì 19 Aprile 2011 - 14:13

La proposta è stata analizzata dalla giunta e seguirà un lungo percorso di almeno venti mesi. Il dettaglio di tutti i passaggi. Buzzanca: «Cancellati anni di inerzia e miopia strategica»

L’Atm verrà messa in liquidazione. Al suo posto nasceranno uno o più nuovi soggetti giuridici, “NewCo” utilizzando un’espressione ormai di moda. Al tempo stesso si individueranno insieme ai sindacati le modalità con cui assicurare la continuità lavorativa dei dipendenti dell’azienda trasporti. Questo il cuore della “riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana” di cui ha preso atto la giunta Buzzanca dopo mesi di lavoro che hanno visto protagonisti l’assessore alle Finanze Orazio Miloro, il collega della Mobilità Melino Capone e i rispettivi dirigenti. La nave è partita, se giungerà in porto dipenderà da diversi fattori. Il percorso sarà lungo, almeno venti mesi, e toccherà diverse tappe in consiglio comunale, mettendo alla prova la tenuta di una maggioranza “traballante”, fermo restando che la tematica Atm dovrebbe essere affrontata tenendo da parte le beghe politiche e concentrandosi sull’obiettivo finale, salvare il salvabile. Punto nodale, dunque, la messa in liquidazione dell’azienda e l’attivazione delle procedure finalizzate alla nascita di uno o più nuovi soggetti giuridici. Una scelta «radicale – afferma il sindaco Giuseppe Buzzanca – che è il frutto di una intensa e continuativa attività di approfondimento e consultazione tecnica, che cancella definitivamente anni di inerzia e miopia strategica e valorizza gli sforzi dei recenti commissariamenti. L’azienda è stata ridotta ad una mera fabbrica di stipendi, lasciando che i servizi al cittadino si deteriorassero progressivamente e che i tantissimi laboriosi dipendenti dell’Atm venissero mortificati dai comportamenti di pochi. Questi cittadini e questi lavoratori meritano oggi di ricevere servizi adeguati e prospettive certe per il futuro».

Buzzanca ha chiesto che si rediga in breve tempo un bilancio straordinario di liquidazione, per porre rimedio ad anni di incertezza contabile ed opacità amministrativa. Basti pensare che i i bilanci di previsione 2009 e 2010, i pluriennali e i consuntivi 2008 e 2007 hanno tutti parere contrario di regolarità tecnica, apposto dal dirigente alle partecipate Antonio Cama. Forse anche per questo, prima di ottenere una rappresentazione certa dei conti aziendali, si è scelto di non richiedere al consiglio comunale «sforzi immediati» di riconoscimento del passivo e conseguente impegno finanziario. Al tempo stesso, assicura il sindaco, verrà avviata «ogni possibile azione di risarcimento contro possibili inadempienze gestionali». Buzzanca ha confermato di «rimanere aperti a qualunque contributo propositivo che possa, perché no, eventualmente migliorare la nostra ipotesi di rilancio auspicando che da questo atto possa scaturire un reale confronto e non elementi di mera strumentalizzazione partitica nel superiore interesse della nostra comunità».

Ma veniamo ai dettagli. Con la delibera di giunta si approva la riorganizzazione complessiva dei servizi di mobilità urbana, disponendo una serie di passaggi. Il primo è lo scioglimento dell’Azienda speciale, provvedendo alla messa in liquidazione (primo atto che dovrà votare il consiglio comunale) ed agli altri adempimenti indicati nello statuto, fissando fin d’ora il termine non superiore a mesi venti decorrente dall’esecutività della deliberazione consiliare di messa in liquidazione, affinché la commissione di liquidazione sottoponga sempre al consiglio comunale per l’approvazione, lo stato attivo e passivo dell’azienda, definendo le questioni pendenti e un progetto generale di liquidazione corredato di relazione esplicativa. Secondo passaggio: l’organo di liquidazione dell’Atm procederà alla formulazione di accordi con le organizzazioni sindacali, insieme all’assessore alle politiche del lavoro (Melino Capone), per assicurare la continuità occupazionale del personale dell’Atm nel rispetto delle normative vigenti, «nell’ottica di una diversa e migliore organizzazione generale dei servizi di mobilità urbana, secondo le forme legali più idonee, incluse quelle che possano prevedere esternalizzazioni», fissando fin d’ora il termine di giorni 120 dall’esecutività della delibera di giunta per la conclusione degli accordi in parola. Il terzo passaggio vedrà protagonista il dipartimento Mobilità Urbana, che su indirizzo dell’assessore al ramo (che è sempre Capone), una volta definita la fase di confronto sindacale, dovrà sottoporre al consiglio comunale, entro il termine di 150 giorni successivi al secondo passaggio, le soluzioni amministrative più adeguate «al fine di prevedere l’articolazione dei servizi di mobilità urbana e servizi correlati, predisponendo gli atti nelle forme ritenute più idonee». In questa fase gli obiettivi da raggiungere saranno quattro: il reimpiego del personale dell’Atm «nel rispetto delle normative vigenti»; l’efficacia e l’efficienza dei servizi in favore della collettività; la redditività dei servizi; l’economicità per l’Ente comunale. Successivamente verranno sottoscritti i contratti di servizio. Ultimo passaggio, verrà fissata la fase del cosiddetto “switch-off”, cioè la transizione tra la “vecchia” Atm ed il nuovo soggetto, tutto questo entro e non oltre 90 giorni fra la gestione liquidatoria l’avvio della nuova gestione dei servizi di mobilità urbana. Qui l’amministrazione Buzzanca non si sbilancia: il nuovo soggetto potrebbe essere uno ma potrebbero anche essere diversi.

Nelle more che si sviluppino tutti questi passaggi, l’Amministrazione si impegna, in fase di redazione del bilancio di esercizio 2011, ad effettuare un maggiore trasferimento di somme all’Atm rispetto a quelle stanziate per il 2010. Maggiore trasferimento che dovrà essere mantenuto fino alla cessazione della fase liquidatoria. Contemporaneamente la Giunta dà mandato al dirigente dell’Avvocatura, Attilio Camaioni, di attivare direttamente o su indicazione dell’organo di liquidazione «gli opportuni approfondimenti sugli eventuali profili di responsabilità degli organi gestionali e di controllo aziendali a tutela e nel superiore interesse dell’Ente». Insomma, tabula rasa. Quando la nave arriverà in porto vedremo in che condizioni sarà.

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