Per il Pdl si allontana lo “spettro- del ballottaggio, nonostante l'ottima affermazione di D'Amore (8 per cento). Notevole il calo di Genovese, sceso di circa otto punti percentuali rispetto al 2005
Mancano ancora alcune decine di sezioni, ma il trend sembra ormai segnato: con ogni probabilità sarà Giuseppe Buzzanca il nuovo sindaco di Messina, sancendo la “doppietta- dopo la vittoria, abbastanza prevedibile, di Nanni Ricevuto a Palazzo dei Leoni. Al momento il candidato del centrodestra supera il 50 per cento più uno delle preferenze, quorum richiesto per la vittoria al primo turno, oscillando intorno al 51%. Una delle grandi differenze rispetto al 2005, quando Ragno non ce la fece in prima battuta venendo poi sconfitto al ballottaggio, è rappresentata dal dato minimo di voto disgiunto, nemmeno mille voti contro gli oltre diecimila di due anni e mezzo fa.
L’altra grande differenza la fa il risultato, oggettivamente al di sotto delle aspettative, del segretario regionale del Pd Francantonio Genovese, che oscilla tra il 37 e il 39%, contro l’oltre 45% del 2005. Un dato che conferma il pollice verso indicato dagli elettori nei confronti del Pd e del centrosinistra in occasione delle regionali e delle politiche, e che non passerà inosservato.
Ottima l’affermazione di Fabio D’Amore e di Risorgimento messinese: il candidato sindaco del movimento fondato, vale la pena ricordarlo, appena lo scorso autunno, sembra lanciato verso un 8% di grande valore, che però rischia di diventare poco incisivo senza l’appendice del ballottaggio, obiettivo dichiarato dell’ex presidente del Consiglio comunale.
Irrilevante il dato degli altri tre candidati: né Ansaldo Patti, né Clementi né Visicaro raggiungeranno l’1%. Tra le liste, si conferma il primato del Pdl, seguito dal Pd, dalle liste Udc e dall’Mpa. Ancora poco indicativi i dati sulle preferenze, per i quali un quadro più completo si avrà probabilmente nel primo pomeriggio.