I segretari cittadini di Pd e Idv, Grioli e Mammola, intervengono dopo il rinvio a giudizio dell’esponente della giunta Buzzanca
Il caso giudiziario seguirà il suo corso e fino all’ultima sentenza la presunzione d’innocenza sarà non solo un diritto, ma anche e soprattutto un obbligo. Ma la politica è un’altra cosa. L’opportunità politica, sostengono Giuseppe Grioli, segretario cittadino del Pd, e Salvatore Mammola, segretario di Italia dei Valori, suggerisce che l’assessore Pippo Isgrò, rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della Smeb, debba dimettersi.
«Ritengo doveroso – afferma Grioli in una nota – che l’esponente politico della Giunta Buzzanca rassegni le dimissioni. Le regole dell’etica istituzionale impongono in queste circostanze di rinunciare ad incarichi di governo, affinché l’esponente politico possa dimostrare serenamente le sue ragioni in sede giudiziaria. Le istituzioni devono essere preservate nella loro immagine nei confronti dei cittadini e nell’azione amministrativa nell’interesse della comunità messinese»
«Anche noi dell’Italia dei Valori – dichiara Mammola – siamo convinti che l’avviso di garanzia non sia una sentenza di colpevolezza e che si è colpevoli soltanto dopo il terzo grado di giudizio, ma questo principio giuridico e non politico. Vorrei chiedere a tutti i garantisti, come vi comportereste se dopo aver dato la carta di credito della vostra azienda ad un vostro collaboratore, con l’obbligo di utilizzarla solo per acquisti aziendali, vi accorgeste che con quella carta sono stati spesi €9.800,00 per comprare beni personali? Forse da ultra-garantisti non lo denuncereste, ma gli lascereste ancora la carta di credito?».
Secondo il “dipietrista” di Messina «vanno benissimo i tre gradi di giudizio, ma chi di voi lascerebbe amministrare la propria azienda ad una persona rinviata a giudizio per “bancarotta per distrazione”? Il prof. Pippo Isgrò potrebbe non aver commesso il reato di cui è accusato, ma politicamente, per distinguersi all’interno della propria coalizione e per meglio difendersi, dovrebbe dimettersi. Solo quando il Tribunale lo dichiarerà innocente con formula piena, potrà tornare a testa alta a svolgere il ruolo di amministratore».
(nelle foto Isgrò, Grioli e Mammola)
