Genovese ai parlamentari: «No al decreto fiscale». Rao: «Sindaco e vicesindaco deputati? Messina avrà vertici part-time»

Genovese ai parlamentari: «No al decreto fiscale». Rao: «Sindaco e vicesindaco deputati? Messina avrà vertici part-time»

Redazione

Genovese ai parlamentari: «No al decreto fiscale». Rao: «Sindaco e vicesindaco deputati? Messina avrà vertici part-time»

mercoledì 25 Giugno 2008 - 19:48

Il segretario regionale del Pd: «Cominciare a mettere alla prova la buona fede del capo del governo». Il neo consigliere provinciale: «Buzzanca ed Ardizzone chiariscano subito cosa intendono fare»

Centrodestra nel mirino. Doppio affondo da parte di rappresentanti locali del Pd, il primo “velato- sotto forma di appello ai parlamentari messinesi, il secondo, invece, diretto ai vertici di Palazzo Zanca. Torna a parlare Francantonio Genovese: «Non è mio costume suggerire agli avversari politici quale comportamento tenere in aula, ma è mio dovere esperire l’ennesimo tentativo per far sì che la città di Messina e la Sicilia tutta non vengano scippate delle preziose risorse provenienti dai Fondi Fintecna. Rivolgo pertanto un pressante invito a tutti i parlamentari siciliani, ed in particolare a quelli messinesi, affinché non votino la fiducia ad un decreto fiscale finalizzato a togliere ai poveri per dare ai ricchi come una ‘Robin-tax’ alla rovescia. D’altra parte, il Presidente Berlusconi a conclusione della recente campagna elettorale per le amministrative, ha promesso 300 milioni di euro alla città di Messina. Mi chiedo, allora – conclude il segretario regionale del Pd – perché accontentarsi di una promessa di 300 milioni quando con il decreto in questione ne vengono sottratti 250? Sarebbe il caso di cominciare a mettere alla prova la buona fede del capo del governo!»

Il “bersaglio- di Pippo Rao, neo consigliere provinciale ed ex assessore ai Servizi sociali, sono Buzzanca e il possibile vicesindaco Ardizzone: «Se le indiscrezioni venissero confermate, la città di Messina avrà, un Sindaco ed un vice Sindaco entrambi Deputati regionali. Ora, tralasciando gli aspetti etici legati ai costi della politica per le doppie poltrone, le duplicate indennità e tutti i raddoppiati privilegi che le cariche comportano (tutto legittimo per carità, anche se frutto di una legge vergogna del governo regionale di centro destra), ai cittadini messinesi interesserà soprattutto sapere se avranno i vertici della amministrazione comunale part time od a tempo pieno. Se le problematiche che investono questo martoriato territorio avranno bisogno di solo qualche giorno la settimana per essere affrontate,oppure una dedizione completa. Chi fa il Deputato sa che tra impegni d’aula e di commissione, almeno quattro giorni la settimana sarà impegnato, tranne che non si voglia veramente fare parassitismo politico, e farsi regalare il lauto stipendio. Ed allora è necessario che Buzzanca ed Ardizzone chiariscano subito cosa intendono fare, e come pensano di coniugare gli impegnativi obblighi amministrativi con quelli parlamentari, se vorranno rinunciare ad una delle due indennità o meno, se immaginano di dare vita ad una amministrazione che altri poi in realtà governeranno, o vorranno farsi carico dei gravosi oneri che tale ruolo comporta».

«Questi aspetti – prosegue Rao – vanno chiariti immediatamente, per rispetto nei confronti della gente che dopo un commissariamento vergognoso, si aspetta che un’amministrazione politica operi nell’interesse soprattutto di Messina, e non delle proprie personali ambizioni. E che non ci si racconti la favoletta che il doppio ruolo potrebbe consentire una maggiore facilità di accesso ai fondi regionali. Messina ha già sperimentato sulla propria pelle che questa è veramente una favola, e la dimostrazione è stato il fatto che avere eletto una flotta di parlamentari nazionali messinesi del centro destra a Roma, non ha impedito al governo Berlusconi di “scippare- a Messina i 250 milioni di Euro delle opere compensative al Ponte. Inoltre sarebbe da chiedere all’UDC e in particolar modo all’On. D’Alia, come pensa di sostenere un’amministrazione PDL a Messina, quando a Roma lo stesso usa parole durissime nel dibattito parlamentare sul decreto sicurezza e la norma “salva premier-, rendendo chiara l’opposizione del suo partito al governo nazionale di destra. La coerenza è ancora un valore? Oppure avere le poltrone con cui gestire potere è meglio che….. essere coerenti e consequenziali? Buzzanca, quando era Presidente della Provincia qualche anno fa, invocando proprio il rispetto alla coerenza, mise fuori dalla propria giunta gli Assessori dell’UDR che in quella fase a Roma, aveva aderito al centro sinistra. Vale anche per lui ancora il rispetto della coerenza? Che i messinesi sappiano, se si pensa che il rispetto nei loro confronti non sia solo materia propagandistica da campagna elettorale. Questa è finita, i problemi restano, e sapere che chi è stato chiamato a governare non sia un moderno pinocchio aiuta a non perdere le speranze».

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