Il Pd battibecca con Previti, ma il consiglio comunale rimane paralizzato

Il Pd battibecca con Previti, ma il consiglio comunale rimane paralizzato

Il Pd battibecca con Previti, ma il consiglio comunale rimane paralizzato

martedì 29 Giugno 2010 - 13:04

L’attività d’aula non va avanti, cade ancora il numero legale. E il centrosinistra “litiga” col presidente del consiglio comunale. Intanto il commissario della Regione fissa le scadenze per l’approvazione del consuntivo

Da una parte il Pd “battibecca” col presidente del consiglio comunale Pippo Previti, dall’altra l’aula si trascina stancamente verso un’estate rovente (come le altre) per l’approvazione dei bilanci consuntivo e previsionale del Comune. Di fatto l’attività del Consiglio è paralizzata, oggi è nuovamente caduto il numero legale, dopo che ieri sera s’era deciso di rinviare la seduta iniziata con all’ordine del giorno il regolamento sulla pubblicità proprio a stamattina. Un rinvio che ha mandato su tutte le furie il Pd, che ha espresso il suo disappunto per la gestione dei lavori da parte di Previti in una nota diffusa stamattina poco prima della “falsa” partenza del Consiglio. Nota nella quale è stata spiegata la decisione di non prendere parte ai lavori (poi disattesa da un paio di consiglieri del centrosinistra, in aula perché serviva la presenza da registrare).

«Tale decisione – viene spiegato – nasce a seguito dell’atteggiamento, durante l’ultima seduta consiliare, tenuto dall’ufficio di presidenza, il quale ha ritenuto di dover aggiornare i lavori d’aula senza alcun confronto con il maggior partito di opposizione, il Pd, assente in quel momento dall’aula perché in riunione, dopo regolare e accordata richiesta di sospensione per un confronto interno». Nella nota si parla di «ennesima incapacità dei componenti della maggioranza di tenere il numero legale e dell’atteggiamento del presidente che ancora una volta si è spogliato del suo ruolo istituzionale di garante di tutte le componenti del Consiglio ed ha corretto l’inadeguatezza della maggioranza mantenendo un atteggiamento istituzionalmente censurabile». Secondo il Pd «l’ulteriore rinvio dei lavori di un consesso già zoppicante denota anche un atteggiamento irresponsabile della maggioranza e dello stesso presidente, attesa la perentorietà di alcuni atti che necessariamente devono essere esitati entro e non oltre il 30 giugno».

Di fronte ai rilievi del Pd, non si è fatta attendere la replica di Previti. «La presidenza – scrive in una nota il presidente del Consiglio – ha posto in essere un atteggiamento irreprensibile, come del resto ha sempre fatto, raccogliendo i pareri della grande maggioranza dei presenti in aula, i quali chiedevano un aggiornamento della seduta. Notizia che si è cercato assieme al vice presidente, vanamente, di comunicare al gruppo Pd riunito. Ma sorvoliamo volutamente sulla “calorosa” accoglienza riservataci. Il rinvio ad oggi, se non si voleva aggiornare ad un’ora e poi a 24 ore, sottoponendo gli stessi dipendenti ad un estenuante quanto inutile logorio, diventava un fatto quasi ineluttabile. Ma il vero problema – conclude Previti – non è negli schieramenti, ma nel senso vero che si dà al ruolo istituzionale di Consigliere, troppo spesso riduttivo e non confacente al servizio per cui si è stati eletti».

Ad ogni modo, il numero legale anche oggi è caduto, nonostante in aula, come detto, ci fossero alcuni consiglieri del Pd (tra questi Elio Sauta, il quale si è volutamente dissociato dal documento del partito). Ma i tempi incalzano. Tanto che il commissario ad acta, Girolamo Ganci, incaricato dalla Regione siciliana dell’intervento sostitutivo per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2009, ha informato i consiglieri comunali del termine massimo concesso di venti giorni dalla consegna della relazione del Collegio dei Revisori. Chissà che non ci si dia una bella mossa, sarebbe anche ora.

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