Intanto l'ufficio stampa lotta tra le difficoltà per raggiungere le testate e cerca di cavarsela con metodi -amatoriali-

Un ente che ha tantissime competenze, una molteplicità di uffici, intorno al quale ruotano gli interessi di centootto comuni, può nel 2008 non avere un sito internet? Nella nostra città succede anche questo, così la Provincia Regionale di Messina, si ritrova senza un proprio spazio veramente funzionale sul web. Una situazione che va avanti ormai da anni, creando disagi ai cittadini desiderosi di informazioni, agli addetti ai lavori come i giornalisti e perfino allo stesso ufficio stampa, costretto ai salti mortali per poter fornire un servizio attento e puntuale.

Il motivo? Semplice, il server centrale non -tiene- un numero elevato di accessi, in pratica avviene un costante sovraccarico del sistema centralizzato. Dunque anche l’ufficio stampa, che è legato a livello di linee con il resto del sistema, si trova frequentemente in grossissime difficoltà. Ma nessuna responsabilità addebitabile all’addetto stampa Gino Mauro, né tanto meno ai funzionari e agli addetti ai sistemi informatici. E allora a chi imputare la colpa?

Forse una volontà politica-operativa, indirizzata a non divulgare il lavoro di Palazzo dei Leoni, per lasciarlo nell’ombra, non accessibile. Può darsi. Fatto sta che per raggiungere le varie testate, l’ufficio stampa, ha dovuto ricorrere ad email esterne al sistema, attraverso le quali manda comunicati, aggiornamenti etc. Negli anni è stato chiesto di creare un portale -a parte-, un pò come avviene per il Comune, ma le risposte non sono mai arrivate. Adesso sembra che il Presidente Nanni Ricevuto abbia dato la propria disponibilità ad intervenire sulla questione. Intanto Gino Mauro ci tiene a precisare: «Non ce l’ho con nessuno, voglio solo che ci siano forniti i mezzi per svolgere il nostro lavoro, cosa che fino ad oggi non è avvenuta. L’ufficio stampa non è mio e nemmeno degli impiegati, è dei giornalisti, quindi dell’opinione pubblica. Informare sta alla base dell’attività di un ente». In fondo viene chiesto solo la possibilità di potere usufruire di una rivista, di uno spazio pienamente efficiente online e di una camera che riprenda dal vivo le sedute del consiglio provinciale e le trasmetta sul web. Non sono servizi per cittadini, che sono anche elettori?