Prc, Pendolari, Ecologia Sociale e Autonomie Locali -ricandidano- Ansaldo Patti per Palazzo Zanca

Prc, Pendolari, Ecologia Sociale e Autonomie Locali -ricandidano- Ansaldo Patti per Palazzo Zanca

Redazione

Prc, Pendolari, Ecologia Sociale e Autonomie Locali -ricandidano- Ansaldo Patti per Palazzo Zanca

giovedì 08 Maggio 2008 - 12:18

Parte dei partiti di sinistra tornano a convergere sul nome dell'ex Rifondazione. Ancora senza candidato il Pdci, dopo l'ulteriore no di Massaro dell'Orsa

Dopo il rifiuto di Nino Mantineo, il Partito di Rifondazione Comunista, il Comitato pendolari dello Stretto, la Rete per l’Ecologia Sociale e le Autonomie Locali, hanno inviato Rosario Ansaldo Patti, che ha accettato, a rappresentarli nella prossima competizione elettorale amministrativa nella qualità di candidato a Sindaco della Città di Messina.

La decisione che sancisce il patto tra queste forze, è stata presa da Filippo Giunta (Segretario provinciale Prc), Daniele Ialacqua (Segretario cittadino Prc), Pietro Interdonato (Presidente comitato pendolari dello Stretto), Giuseppe Restifo (Portavoce Rete Ecologia Sociale) e Renato De Luca (per le Autonomie Locali).

Dunque, dopo il passo indietro per fare spazio al presidente del Cesv, Ansaldo Patti scende nuovamente in campo per la corsa a Palazzo Zanca.

Ancora incertezza invece per il Pdci, che dopo il tira e molla tra Gianni Vattimo e l’unione con le altre forze di Sinistra, dovrebbe correre da solo presentando un proprio rappresentante. Negli ultimi giorni i Comunisti Italiani avevano pensato all’esponente dell’Orsa Mariano Massaro per rappresentare tutta la sinistra, ma anche il sindacalista ha rifiutato l’incarico spiegando in un comunicato: -Se il progetto fosse realizzabile non esiterei a spendermi, ma in tutta sincerità non credo che in città sussistano le condizioni per tale operazione. Sono troppi i veleni, le frammentazioni e gli interessi dei burocrati di partito che continuano a sgretolare una sinistra masochista al punto di autoestinguersi. A mio avviso, a prescindere da ogni strategia elettorale, la sinistra, quella vera, deve ripartire dal punto zero, rivisitando la propria storia che affonda le radici fra le classi di riferimento, il mondo operaio prima di tutto. In questo frangente un mio coinvolgimento definitivo nella politica cittadina non sarebbe utile alla causa dei lavoratori, l’esperienza nel c.d.a. dell’Ente Porto mi ha insegnato quant’è difficile far convivere il ruolo istituzionale con la pratica sindacale, il partito di lotta e di governo è una bella utopia difficile da realizzare, ho accettato l’incarico perché credevo e continuo a credere nell’opportunità di sviluppo a costo zero che rappresenta il Punto Franco, né ho ricavato la soddisfazione che con il mio contributo un progetto seppellito da oltre 60 anni è entrato a far parte dei programmi di sviluppo della città, non importa se sarà l’Ente Porto o L’Autorità Portuale a gestire il Punto Franco, quando sarà ufficializzata la sua realizzazione toglierò il disturbo-.

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