I primi passi del Lombardo Ter, tra dubbi sulle deleghe e nomine dei dirigenti

I primi passi del Lombardo Ter, tra dubbi sulle deleghe e nomine dei dirigenti

I primi passi del Lombardo Ter, tra dubbi sulle deleghe e nomine dei dirigenti

martedì 29 Dicembre 2009 - 10:53

I ruoli agli assessori potrebbero essere assegnati in un secondo momento: ai nuovi entrati Centorrino e Russo potrebbero andare l’Ambiente e la Funzione pubblica. Vacante la poltrona di segretario generale: in pole il fedelissimo di Lombardo Enzo Emanuele

Si riunirà oggi per la prima volta la giunta “versione terza” di Raffaele Lombardo. Dopo le nomine di ieri sera, che hanno visto in sostanza tutti riconfermati con la sola esclusione dei lealisti del Pdl Beninati e Milone, sostituiti dai tecnici Mario Centorrino e Pier Carmelo Russo, stamani il “Lombardo ter” dovrebbe procedere alla nomina dei nuovi dirigenti, secondo le direttive della normativa che entrerà in vigore il 1 gennaio. Possibile, invece, che per le deleghe si rinvii tutto alla prossima seduta. Il quadro, infatti, non sarebbe completo, nonostante una riunione fino a tarda notte che Lombardo ha tenuto con i suoi più stretti collaboratori. Occhi puntanti sui due nuovi ingressi, ma è probabile che il governatore attui un più generale rimpasto, rimescolando le deleghe e lasciando al proprio posto solo Massimo Russo, intoccabile alla Sanità, e Caterina Chinnici, alla Famiglia. Per Centorrino si sussurra di una delega al Territorio e Ambiente, mentre per Pier Carmelo Russo, fino a ieri segretario generale della Regione, potrebbe arrivare la Funzione pubblica, nella cui veste di assessore potrebbe seguire da vicino la riforma della dirigenza.

Da ieri si discute della “etichetta” politica da affibbiare ai due nuovi assessori lombardiani. Su Centorrino ci sono pochi dubbi: da tempo si mostra simpatizzante delle posizioni autonomiste del presidente, ma sono innegabili le sue vicinanze ad ambienti di sinistra (è, tra l’altro, editorialista di Repubblica) così come fresco è il ricordo della sua breve esperienza di assessore al Bilancio nel Comune di Messina, quando sindaco era l’attuale deputato nazionale ed ex segretario regionale del Pd Francantonio Genovese. Più “celate” le preferenze di Russo, indicato come superburocrate. Così come un superburocrate, fedelissimo di Lombardo, è Enzo Emanuele, dato in pole position per ricoprire l’incarico, lasciato vacante proprio da Russo, di segretario regionale. Emanuele è già ragioniere generale, colui che deve far quadre i conti a Palazzo d’Orleans. Di lui così scriveva circa un mese fa l’inviato a Palermo del Sole 24 Ore Giuseppe Oddo: «E’considerato un potere ombra, un uomo solo al comando, un recordman degli incarichi». Sotto il suo controllo ci sono le operazioni immobiliari della Regione, la direzione generale dei Beni Culturali e soprattutto la gestione del piano regionale di attuazione dei fondi Fas.

Intanto continuano ad essere variegate le reazioni al Lombardo Ter, un governo che inevitabilmente conterà sull’appoggio del Pd. Lo dicono i numeri: questa “maggioranza” può contare in realtà solo su 31 voti all’Ars, sarà determinante, dunque, il comportamento a Sala d’Ercole del Pd, che ufficialmente ha dichiarato apertura solo sulle riforme. Lo conferma il capogruppo del Pd Antonello Cracolici: «La nascita del terzo governo Lombardo certifica la fine e il definitivo fallimento della coalizione di centrodestra che lo aveva sostenuto. Adesso si apre una fase nuova, una partita che si giocherà nel campo neutro del parlamento regionale: davanti a noi ci sono riforme importanti che la Sicilia aspetta da anni, e il Pd potrà essere determinante». Una posizione non univoca nel centrosinistra. Così il parlamentare nazionale del Pd Giovanni Burtone: «Siamo in presenza di un pastrocchio politico, un inciucio in salsa siciliana che rischia di appannare l’immagine nazionale del Pd». Secondo Giulia Adamo, capogruppo del Pdl Sicilia, si tratta di «una squadra di alto profilo, formata da ottime professionalità in grado di promuovere le fondamentali riforme di cui la Sicilia necessita. I cittadini siciliani non si sentono affatto traditi da chi si e’ sempre impegnato nell’azione di forte rinnovamento del sistema-Sicilia».

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni provenienti da Udc e Pdl “ufficiale”, partiti sostenitori di Lombardo alle elezioni e oggi fuori dai giochi. «All’insegna del più autentico e bieco trasformismo – afferma il segretario regionale dell’Udc Saverio Romano – Lombardo manda un messaggio molto chiaro agli elettori siciliani: il vostro voto non ha alcun valore perché sono io a decidere con chi governare. Non è vero che la Sicilia ha il governo che si merita. La Sicilia merita di meglio: l’attuale presidente della Regione ha rivelato alte doti di incapacità politica e amministrativa e i suoi complici hanno le medesime sue responsabilità. L’Udc, in tale contesto, rivendica, e svolge, una opposizione intransigente nei confronti di questo governo che è moralmente abusivo e offensivo per la democrazia, confortato in questo dal riconoscimento che ci proviene per la nostra coerenza. E di coerenza ne abbiamo così tanta che un po’ potremmo regalarla al Pd siciliano del segretario Giuseppe Lupo». Duro anche Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl, che ad Affaritaliani.it dice: «Credo che andare contro la volontà degli elettori sia una cosa molto grave. Si tratta di una scelta assolutamente non condivisibile e non accettabile».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007