Il capogruppo del Pdl richiede copia dei contratti con le cooperative. Secondo una legge regionale si potrebbe concedere solo una proroga di 2 anni, siamo invece alla terza consecutiva di 3 mesi
L’Istituzione per i Servizi sociali è stata sciolta, ma l’argomento è ancora caldo. Adesso la priorità diventa predisporre e indire i bandi per appaltare i servizi, ponendo un deciso freno alle proroghe già più volte concesse alle cooperative private. E qualcuno si chiede: ma quelle proroghe erano legittime? Le perplessità ci sono, tanto che il capogruppo del Pdl a Palazzo Zanca, Pippo Capurro ha fatto una richiesta ufficiale d’atti con riferimento, in particolare, a «copia dei contratti dei servizi in atto svolti dalle cooperative sociali e stipulati a suo tempo con l’Istituzione servizi sociali; copia dei provvedimenti di proroga e/o rnovo dei contratti in essere con le cooperative sociali per lo svolgimento di tutti i servizi di competenza dell’assessorato ai servizi sociali».
Ci sarebbe una giurisprudenza secondo la quala la terza proroga consecutiva recentemente concessa dall’assessore Pinella Aliberti fosse illegititma. Ad esempio la legge regionale 27/02/2007 n 5, che recita così: -I contratti per acquisti e forniture di servizi da parte degli enti locali e della Regione stipulati a seguito di esperimento di gara, in scadenza nel triennio 2006-2008, possono essere rinnovati per una sola volta e per periodo non superiore a due anni, a condizione che il fornitore assicuri una riduzione del corrispettivo di almeno il 3 per cento, fermo restando il rimanente contenuto del contratto-. A supportare questa tesi c’è anche una sentenza del Tar dell’Abruzzo del luglio 2004, nella quale si legge che -è illlegittimo il provvedimento con cui si dispone la proroga di un contratto avente ad oggetto un servizio pubblico di un ente locale (nella specie, conduzione di pulmini adibiti al trasporto di portatori di handicap da casa ai centri di riabilitazione e cure), nel caso in cui detto provvedimento sia stato adottato quando la scadenza del contratto che si intende prorogare sia già intervenuta, atteso che la proroga di un provvedimento amministrativo preesistente deve necessariamente intervenire quando l’efficacia del provvedimento prorogato non sia venuta meno-.
Per la cronaca, ricordiamo che i servizi essenziali sono stati prorogati per la terza volta consecutiva per un periodo di tre mesi, dunque fino al 30 aprile. Ecco i dettagli economici. Lo stanziamento totale alle cooperative, per la proroga di tre mesi, supera abbondantemente i due milioni e mezzo di euro, così divisi: oltre 277mila euro ad Azione sociale per l’assistenza domiciliare nella zona nord, stessa cifra per la zona sud, appaltata alla Faro 85, mentre costa 303mila euro la zona centro, affidata alla cooperativa Nuova Presenza. Azione Sociale, Faro 85 e Nuove Solidarietà sono consorziate in un ATI che svolge i servizi di aiuto domestico alle famiglie di portatori di handicap, costo totale 366mila euro. Il telesoccorso è appaltato alla cooperativa Comunità e Servizio (20mila euro), mentre la Cooperativa Futura si occupa del trasporto dei portatori di handicap (158mila euro), compresi gli alunni (472mila euro). La fetta più grossa, però, spetta a Casa Serena, la cui gestione, per i tre mesi di proroga, curata da Azione Sociale, costa circa 802mila euro.
(foto Dino Sturiale)
