Quelle -sospette consuetudini- nella raffineria di Milazzo

Quelle -sospette consuetudini- nella raffineria di Milazzo

Quelle -sospette consuetudini- nella raffineria di Milazzo

mercoledì 02 Dicembre 2009 - 17:18

Il deputato regionale dell'Mpa Fortunato Romano presenta una dura interrogazione parlamentare sull'inquinamento ambientale nell'area del Mela: «Legittimo il sospetto di emissioni oltre le soglie consentite»

L’inquinamento ambientale causato dalla raffineria di Milazzo finisce tra i banchi dell’Ars. Con una interrogazione parlamentare il deputato regionale dell’Mpa Fortunato Romano, che è anche assessore alla Protezione civile del Comune di Messina, ha chiesto chiarezza, in particolare, circa l’episodio verificatosi il 16 novembre a Milazzo, quando intense colonne di fumo denso e nero sono state emesse in atmosfera da numerosi camini della raffineria, ingenerando allarme nella popolazione residente nelle immediate vicinanze. «Sospette consuetudini – scrive Romano – che ormai da tempo si ripetono negli orari più inconsueti, dando adito al legittimo sospetto di pratiche di emissione di fumi in eccesso oltre le soglie consentite poste in essere dalla raffineria di Milazzo, con evidenti gravi ricadute sulla salute della popolazione».

Più volte, in passato, singoli cittadini e associazioni hanno chiesto il rispetto delle più comuni normative poste a tutela della salute e della vivibilità ambientale, ma non hanno, ad oggi, ottenuto alcuna risposta rispetto alla grave emergenza ambientale che interessa tutto il comprensorio del Mela. Rivolgendosi all’Ars ma soprattutto all’assessorato Territorio e Ambiente della Regione, Romano chiede di sapere «se risponda al vero che il Comune di Milazzo abbia richiesto la rimodulazione di finanziamenti, concessi sulla base di decreti assessoriali a valere su fondi regionali o dell’Unione europea, al fine di determinare la rinuncia, da parte dello stesso Comune, all’installazione di centraline di rilevamento e monitoraggio dei fattori inquinanti». E ancora, «se tale domanda sia stata accolta ed in favore di quali interventi sostitutivi». Romano chiede una immediata presa di posizione dell’ARPA, Agenzia Regionale Protezione Ambiente, per monitorare i livelli di inquinamento ambientale e i sistemi di controllo degli impianti esistenti».

Viene sollecitata anche l’installazione di una rete di monitoraggio nell’area industriale milazzese adeguata a tenere sotto controllo tutti i fattori comunemente ritenuti inquinanti, oltre che urgenti provvedimenti dell’assessorato per garantire una rete adeguata di monitoraggio dei fattori inquinanti, «con particolare riferimento agli idrocarburi non metanici, ai metalli pesanti e alle sostanze tossiche, nocive e cancerogene che verosimilmente possono essere emesse nell’ambiente nell’area interessata». Romano pone un altro quesito, in particolare su eventuali procedure di certificazione in materia ambientale che ricadono nell’ambito della competenza della Regione. «Dai dati forniti dal gestore A.I.A. relativi alle emissioni totali reali e previste nella configurazione alla massima capacità produttiva, esiste un sostanziale -non rispetto- delle prescrizioni sulle emissioni?». Mancando il dettaglio dell’andamento delle emissioni orarie e mensili, infine, secondo Romano sarebbe opportuno «un confronto puntuale tra il dato reale e alla massima capacità produttiva e quello autorizzato».

S.C.

(foto Sturiale)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007