Raddoppio Messina – Catania. Domande entro il 4 dicembre, fine lavori nel 2030

Raddoppio Messina – Catania. Domande entro il 4 dicembre, fine lavori nel 2030

Marco Ipsale

Raddoppio Messina – Catania. Domande entro il 4 dicembre, fine lavori nel 2030

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martedì 13 Ottobre 2020 - 09:49

Dall'aggiudicazione ci vorrà ancora un anno per concludere la progettazione e iniziare i lavori

Due bandi di gara, uno per la tratta Fiumefreddo – Taormina/Letojanni, l’altro per la tratta Taormina – Giampilieri. 42 km di un nuovo doppio binario, di cui 37 in variante in galleria. Così si completerà il raddoppio ferroviario tra Messina e Catania e le due città saranno collegate in 45 minuti, con la possibilità di un collegamento veloce anche da e verso l’aeroporto.

Fiumefreddo – Taormina/Letojanni

Il primo ha un valore di 682 milioni di euro, iva esclusa, e sarà possibile presentare domanda di partecipazione entro il 2 dicembre, alle 12. Prevista anche la realizzazione dell’interconnessione Taormina – Letojanni e la dismissione degli impianti della linea attuale tra Fiumefreddo e l’allaccio con la linea storica.

Si inizia con la realizzazione della progettazione esecutiva, comprensiva del piano della sicurezza, per cui è previsto un importo di 10 milioni 310mila euro. Per gli oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso, 28 milioni 900mila euro. La parte restante, 633 milioni 221mila euro, per i lavori.

Tempi previsti dalla consegna dei lavori? 3430 giorni, cioè 9 anni e 5 mesi. I primi 8 mesi sono per la redazione del progetto esecutivo, poi 3 mesi per gli esiti della verifica e 8 anni e mezzo di lavori. Rispettando il cronoprogramma, si arriverebbe al 2030.

Taormina – Giampilieri

Il secondo lotto, Taormina – Giampilieri, ha un valore di 1 miliardo 113 milioni di euro, sempre iva esclusa, e si potrà presentare domanda entro il 4 dicembre, alle 12.

Prevista anche la dismissione degli impianti della linea attuale tra Letojanni e Giampilieri, quindi la possibilità di recuperare prezioso territorio vicino al mare. In questo caso il valore dell’appalto è di 1 miliardo e 113 milioni, di cui 1 miliardo e 37 milioni per i lavori (233,8 milioni i costi per la manodopera), 48,5 milioni per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, 17,3 milioni per la progettazione esecutiva, 16,8 milioni per trasporto, smaltimento o recupero dei rifiuti.

Durata in giorni: 3920, cioè 10 anni e 9 mesi, di cui 8 mesi per la redazione del progetto esecutivo e 3 mesi per gli esiti della verifica del progetto. In pratica, dall’aggiudicazione dei due appalti, passerà ancora un anno prima dell’avvio dei lavori, che dureranno quasi 10 anni. Qui si arriva al 2031.

La pubblicazione dei bandi, quindi, è solo il primo passo per un’opera che inizia il suo iter realizzativo con un ritardo ventennale. E che porterà la Sicilia nord orientale nella “civiltà” ferroviaria non prima del 2030.

La fermata per l’aeroporto

Obiettivo più a breve scadenza, invece, l’apertura della fermata ferroviaria Fontanarossa, a 700 metri dall’aeroporto, annunciata per la fine dell’anno. Nello scorso luglio, invece, sono stati aggiudicati i lavori per la realizzazione della strada di collegamento su quei 700 metri, da coprire con navette. L’appalto prevede sei mesi per i lavori, che quindi dovrebbero finire a gennaio. A quel punto si potrà muoversi finalmente da e per l’aeroporto anche in treno.

5 commenti

  1. 10 annni?
    Poi, ricorsi, appelli, TAR, Consiglio di giustizia amministrativa, Tribunale civile, Tribunale penale……
    I 10 anni diventano 30 ed miliardi di euro 100.

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  2. Per quella data 2030 metà della popolazione sara già morta

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  3. Ancora c’è chi vuol far credere che l’asino vola. E ancora c’è chi ci crede. Indubbiamente è un opera dalla costruzione impegnativa ma 9 anni sono troppi. E ancora i lavori non sono stati appaltati. Ricordiamoci che il nuovo ponte Morando a Genova è stato costruito in meno di due anni. Altre mega opere ferroviarie italiane hanno visto la luce in meno anni.

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  4. Si, si parla di miliardi, ma quale sarà l’armamento? Quale sarà la velocità prevista?
    Come per la Messina – Patti 160 Km/h o oltre i 200 Km/h.
    Se realizzano una linea da 160Km/h poi ci sarà l’alibi che non è alta velocità e quindi il ponte non è utile per la continuità delle rete alta velocità

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  5. Anzichè tutti questi miliardi e oltre 10 anni di attesa, con 180 milioni in 18 mesi si realizzerebbe l’Aeroporto del Mela e con il resto dei miliardi si metterebbero in sicurezza i torrenti ionici e tirrenici, no?
    Rammentate, il declino evidente di Messina si verifica a partire dal ’93, cioè da quando hanno aperto la tangenziale di catania attuando la decisione dei poteri economici (catanesi) a dividere la sicilia in due, orientale ed occidentale, orientando tutto sulla centralità catanese, dichiarando Messina residuale. Il risultato tutte le attività a Catania (registro navale, 112, telefonia, autorità portuale poi riportata a Messina dal prevedente governo, ecc…) e 50.000 abitanti in meno. Ora con la ferrovia si completa il loro progetto: Catania metropoli e Messina fra 20 anni una città meno di 100.000 ab. a servizio dei potentati economici catanesi.
    Signori: Messina langue !!! 80.000 messinesi poco più di 100 anni fa se li porto’ il terremoto ora fra una decina d’anni un nuovo terremoto economico colpirà tutta la nostra provincia. La soluzione non ci crederete sta proprio nel creare a possibilità di sviluppo attraverso un’infrastruttura che non ci faccia dipendere da altri: l’Aeroporto del Mela.

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