Mondo della scuola in crisi, ecco la ricetta del Pd

Mondo della scuola in crisi, ecco la ricetta del Pd

Francesca Stornante

Mondo della scuola in crisi, ecco la ricetta del Pd

mercoledì 19 Settembre 2012 - 15:47

Istituti fatiscenti, classi troppo numerose, precari, dispersione scolastica, scarsa assistenza ai disabili, mancanza di servizi. Il pianeta della scuola vive un momento difficile, il sistema scolastico messinese finisce sotto la lente d'ingrandimento del Pd.

La Sicilia, insieme a Calabria e Sardegna, vanta il triste primato di regione con il peggior funzionamento del sistema scolastico. E Messina, naturalmente, non è da meno. Edilizia scolastica scadente e fatiscente, classi sovraffollate, scarse possibilità di assistere nel modo migliore i disabili, mancanza di fondi per le supplenze, personale precario, accorpamenti tra istituti che si trovano in aree a rischio o geograficamente lontane tra loro. Le emergenze da risolvere sono davvero tante, ma le soluzioni potrebbero essere a portata di mano. Ad accendere oggi i riflettori sul pianeta scuola e sulle tante cose che non vanno è il Partito democratico che durante una conferenza stampa che si è svolta a Palazzo dei Leoni ha voluto riaprire il dibattito sull’assoluta urgenza di intervenire per migliorare l’offerta scolastica messinese e in generale siciliana. I punti da affrontare sono tanti, ha spiegato il responsabili del settore scuola del pd Pippo Caliri.
Intanto l’edilizia scolastica. “La provincia di Messina spende ogni anno circa 4 milioni di euro per pagare gli affitti di edifici destinati ad aule e laboratori scolastici. Una cifra spropositata e ingiustificata considerato che questi locali sono quasi sempre non idonei alle attività didattiche. Per fronteggiare questa situazione basterebbe sfruttare i fondi della Comunità Europea”, ha spiegato il rappresentante del Pd. Fondi preziosi che la Sicilia sembra non voler utilizzare.
Poi c’è un altro problema da non sottovalutare: la dispersione scolastica. “A Messina e provincia sono ancora tantissimi i giovani che decidono di abbandonare la scuola. E spesso non si può far nulla per stimolarli a restare. Basterebbe creare laboratori e corsi professionalizzanti, puntare su attività come il teatro, la musica, trasformare la scuola in un vero punto di riferimento non solo per gli studenti ma anche per le loro famiglie, renderla un polo culturale e sociale”.
Poi c’è il nodo trasporti. Parlarne in un momento così critico per la città che si trova con un servizio di trasporto pubblico ridotto al lumicino sembra quasi fuori luogo. Ma la situazione anche sotto questo aspetto non è rosea. “Bisogna garantire a tutti i ragazzi la possibilità di raggiungere gli istituti, anche a quelli che vivono nei villaggi più periferici”, ha sottolineato Caliri. “Al momento un ragazzo che vive a Giampilieri e che sceglie di frequentare ad esempio l’Istituto Antonello (viale Giostra) dovrebbe svegliarsi alle 5 del mattino per arrivare a lezione in tempo e questo è inaccettabile”.
I nodi da sciogliere sono dunque tanti. Il pd chiede uno sforzo comune un intervento deciso della Regione, a partire dalla legge sul diritto allo studio. Si dovrebbe pensare anche alla possibilità di istituire un fondo per l’acquisto di libri e dotazioni didattiche per le scuole che accolgono alunni diversamente abili e bisognosi. E poi non bisogna dimenticare la notevole quantità di precari, vittime dei tagli alla scuola, in attesa della stabilizzazione. Invertire la rotta però è possibile secondo il Pd che proverà a dar vita a un dialogo costruttivo e ad una progettazione concreta. (Francesca Stornante)

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