No agli alcolici per i giovanissimi: pensieri e parole

No agli alcolici per i giovanissimi: pensieri e parole

No agli alcolici per i giovanissimi: pensieri e parole

martedì 25 Agosto 2009 - 11:03

L’ordinanza comunale che vieta la vendita di alcolici ai minori di sedici anni trova molti sostenitori ma anche numerose voci fuori dal coro

Il 3 Agosto scorso il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, ha emesso un’ ordinanza che tende a disciplinare la vendita degli alcolici ai minori di sedici anni e più in generale il consumo di alcolici nei luoghi pubblici e privati. Un provvedimento nato dall’esempio del sindaco di Milano, Letizia Moratti, e che ha trovato il sostegno di molti primi cittadini delle città italiane. Voi, lettori di Tempostretto avete avuto modo di dire la vostra attraverso il sondaggio, fornendo un dato schiacciante: 89,8% i favorevoli, 8,3% i contrari, 1,3 % non so.

Le conseguenze della disposizione sembrano essere state immediate: i giovani appartenenti alla fascia d’età direttamente interessata testimoniano una situazione che sembra aver coinvolto positivamente i proprietari di locali e lidi, che fanno dunque rispettare i limiti previsti. La categoria degli esercenti è però abbastanza divisa, sia sul principio del vietare, sia sulle modalità che sono state adottate da questa ordinanza. Tutti d’accordo sul principio che i giovanissimi vadano tutelati dall’alcool, ma molte riserve nascono sul chi dovrebbe tutelare. Alcuni pensano che la prima vera formazione ed educazione all’uso degli alcolici spetti alle famiglie, che dovrebbero interessarsi alle abitudini dei propri figli, soprattutto quando sono fuori di casa. C’è chi se la prende con lo Stato, che prima certifica con il proprio bollo un prodotto e poi lo vieta, considerandolo pericoloso, un pericolo che tra l’altro non riguarda una sola fascia d’età ma i consumatori in genere: “si sa che fumare o bere eccessivamente faccia male a tutte le età”. Molti ritengono inutile il vietare, che tende a far trasgredire in modalità più pericolose: “i ragazzi si riforniscono nei supermercati, bevendo così con le bottiglie direttamente dentro le macchine o per strada e non tutelati da un locale o dai barman, professionisti che sanno come far bere”. Per i commercianti diventa economicamente penalizzante anche far rispettare le regole poiché immancabilmente fanno la loro parte anche coloro i quali vendono l’ alcool anche ai minori di sedici anni continuando così nella propria condotta e fornendo la via di fuga per evadere l’ordine. Tuttavia anche chi non si ritiene d’accordo ha aderito al principio del “non capisco ma mi adeguo”, molti invece sostengono di fare controlli sull’età da tempo e che già dai mesi o dagli anni scorsi somministrano le bevande fuori dal locale solo in contenitori di plastica o carta. I proprietari dei locali hanno raccontato che il monitoraggio della situazione da parte delle forze dell’ordine è frequente in alcuni periodi, meno in altri. Il Corpo della Polizia Municipale prevede proprio in virtù di questo nuovo impegno una maggiore collaborazione con Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.

I giovani che abbiamo ascoltato hanno dato l’idea di essere abbastanza favorevoli all’ ordinanza, qualcuno ha timidamente ammesso che in realtà gli dispiace non poter essere libero nel bere, considerandosi sufficientemente responsabile da poter decidere da solo i propri limiti. Il dato più interessante che emerge dai loro racconti è che nei locali e in modo maggiore nei lidi, i controlli, ovvero la richiesta della carta d’identità prima di servire un cocktail o qualsiasi altra bevanda alcolica, sono frequenti e rispettati.

Potendo sfruttare una Piazza Duomo grondante di turisti abbiamo sentito il pensiero sul tema di ragazzi di altre città italiane, soprattutto Roma e Napoli, che si sono detti favorevoli al divieto ma aggiungendo come hanno fatto i giovani partenopei: “fortunatamente da noi siamo nella più totale libertà”. Dunque un’ordinanza che ha trovato nelle sue linee di principio molti sostenitori, sperando che, visto l’ impegno preso, il livello di attenzione resti alto.

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