A Palazzo Zanca si discute di Architettura ed impresa

A Palazzo Zanca si discute di Architettura ed impresa

A Palazzo Zanca si discute di Architettura ed impresa

giovedì 16 Luglio 2009 - 09:14

Al via questo pomeriggio il convegno organizzato dagli assessorati comunali al risanamento, alle politiche del territorio, alle politiche scolastiche, alle politiche culturali e dal Centro educazione ambientale

Prenderà il via questo pomeriggio, nel Salone delle Bandiere di palazzo Zanca il convegno sul tema Architettura e impresa: quando la tecnica diventa cultura d’impresa, organizzato congiuntamente dagli assessorati comunali al risanamento, alle politiche del territorio, alle politiche scolastiche, alle politiche culturali e dal Centro educazione ambientale – CEA Messina Onlus con il patrocinio di ORSA, Ordine degli Architetti, CEA Niscemi Onlus, Associazione Analisti Ambientali e Lions Club Messina Tyrrhenum.

Il binomio “architettura e impresa” già da anni è terreno di disamina da parte dei tecnici e studiosi dei vari comparti del settore; la committenza che tradizionalmente individuava nell’architetto la figura capace di tradurre l’immaginazione in spazi per la vivibilità ha subito infatti un’evoluzione mutandone anche il rapporto con il tecnico. In questo la pubblica amministrazione in particolare ha assunto un diverso protagonismo divenendo co-progettista delle trasformazioni oltre che centro decisionale. A questo primo tema si aggiunge che i settori di competenza e ambiti disciplinari dell’Architetto si sono moltiplicati (dalla programmazione negoziata alla bioarchitettura passando attraverso le progettazioni e studi a carattere ambientale e le pianificazioni di settore), ampliati e maggiormente specializzati ridisegnando un panorama in continua evoluzione e di estrema competitività.

Ma il terzo elemento che caratterizza la nuova professione dell’Architetto è rappresentato dalle modalità di partecipazione alle opere pubbliche, che impongono una diversa organizzazione dello studio professionale e solidità finanziaria, oltre che delle competenze economiche e previsionali, di tipo aziendale. Questa rarefazione tematica e complessità legislativa ha trovato altre professionalità più preparate nell’affrontare le nuove esigenze urbane e territoriali in modo manageriale, spingendo l’Architetto ad una inconsapevole marginalità professionale. Il Convegno si propone di delineare uno scenario per coniugare decisionismo con creatività, sperimentazione e tecnica del fare.

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