Chiesa di Grotte restaurata. Il prossimo otto settembre l’inaugurazione

I messinesi di nuova generazione hanno gridato allo “scandalo” vedendo che pian piano il colore della caratteristica chiesa circolare di Grotte, l’inconfondibile rosa salmone, si trasformava in bianco. Eppure quest’ultima, diversamente da quanti in tanti hanno sempre pensato, è la tonalità con cui originariamente venne dipinta la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, al villaggio Pace, e che proprio per questo si è deciso di riutilizzare in occasione dei lavori di ristrutturazione iniziati nell’aprile 2010 e ormai in dirittura d’arrivo. Secondo la tabella di marcia, infatti, l’inaugurazione della struttura tirata a nuovo per eliminare i segni usuranti del tempo e del mare sui materiali che ne rivestono l’esterno, dovrebbe coincidere con la tradizionale festa patronale che viene celebrata l’otto settembre. Scadenza che, stando almeno a improvvisi cambi di programma, dovrebbe essere perfettamente rispettata. I fondi per il restauro (complessivamente 796.500 mila euro) sono stati concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana servizio Beni Culturali per l’importo di 162.500 mila euro, 200 mila sono invece stati stanziati dal Governo Nazionale. A contribuire ai lavori sono però stati anche i fedeli della parrocchia che grazie ad una raccolta fondi avviati nei mesi precedenti l’inizio della ristrutturazione hanno “racimolato” 434 mila euro.

I lavori sono stati eseguiti dall’Impresa Progemir S.r.l. di Messina e, come detto, sono iniziati nell’aprile 2010, giorno 13: secondo il progetto redatto dagli ingegneri Rosario Di Blasi e Salvatore Guarniere e dall’architetto Elisa Zanghì, essi hanno riguardato sia l’esterno che l’interno della struttura. In particolare rimozione e il rifacimento degli intonaci interni ed esterni che presentavano forti ammaloramenti; ripristino delle armature degli elementi strutturali in calcestruzzo armato (pilastri-travi- etc.) e degli elementi architettonici dell’apparato plastico decorativo (modanature-piedritti, timpani, architravi, cornicioni) e successivo trattamento dei ferri con passivante e ricoprimento degli stessi con malte tixotropiche.

E poi ancora rifacimento dell’impermeabilizzazione del terrazzo sopra il portico; rifacimento delle coperture a tetto e relativa impermeabilizzazione; rifacimento dell’intonaco delle cupole minori, pulitura e riparazione degli elementi in rame costituenti il rivestimento della cupola; sostituzione dei vetri del cupolotto centrale; adeguamento dell’impianto elettrico interno ed esterno la Chiesa. Infine mano al pennello con la pitturazione interne ed esterna della struttura che, come detto, ha ridato nella parte esterna il colore chiaro e alle modanature il colore grigio dell’epoca.

La Direzione lavori è stata effettuata dall’architetto Sebastiano Gringeri per conto dell’Ufficio Diocesano per l’Edilizia di Culto diretto dal Sac. Giovanni Scimone.(ELENA DE PASQUALE)