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Reggio Calabria. Il grido di parrucchieri e estetisti in piazza: io apro! VIDEO

Aprire o morire sembra un’interrogativo shakespeariano e forse in qualche misura lo è quando a fare questa domanda sono le categorie più colpite dalle restrizioni dovute alla pandemia. La Calabria che sperava di ritornare arancione dopo il periodo pasquale, si è vista invece ancora in zona rossa. Ancora divieti imposti a specifiche categorie tra cui quelle che stamattina sono scese a piazza Italia, i professionisti del benessere, centri estetici, parrucchieri. Tutti uniti dalla volontà di riaprire, “consapevoli di non essere un serio pericolo per i clienti”

“Non ci diamo pace”

Una protesta pacifica, ma la richiesta ferma di continuare a lavorare, di non essere abbandonati perché già stremati da un anno di continue chiusure. Oltre un centinaio di professionisti del benessere che non ci stanno più che dichiarano “di aver investito ingenti somme per rendere sicuri gli ambienti ed applicato scrupolosamente i protocolli necessari. Abbiamo seguito le direttive che il governo emanava volta per volta. Oggi siamo di nuovo chiusi e non conosciamo il motivo in quanto nessuno studio scientifico afferma la pericolosità delle nostre attività più di altre. Molte attività sono aperte. Noi vogliamo lavorare onestamente consapevoli che questa chiusura va invece ad incrementare una parte di lavoro “casalingo” che non solo continua indisturbato, ma che vede aumentare i clienti. – dichiara Rosalba Pizzi presidente federazione professionisti del benessere Reggio Calabria

Le istituzioni

Armando Neri

Il vicesindaco metropolitano Armando Neri, insieme ai consiglieri metropolitani delegato Carmelo Versace e Filippo Quartuccio; all’assessora al Bilancio e alle Attività Produttive del Comune di Reggio Calabria Irene Calabrò ed al consigliere comunale Carmelo Romeo
hanno, poi, incontrato, gli operatori del settore benessere.
«Siamo al fianco dei lavoratori – ha detto il vicesindaco Neri – perché non è possibile, ad oltre un anno dall’esplosione della pandemia, assistere ancora a chiusure indiscriminate; e ad una “zona rossa” che durerà, per decisione unilaterale e senza confronto coi territori del presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, fino al prossimo 21 aprile. Oggi, esprimiamo la vicinanza personale alle donne e a gli uomini di un comparto che, più d’ogni altro, stanno pagando una crisi senza precedenti

Piano Vaccini

.”Chi ha potere di intervenire – ha sostenuto il vicesindaco metropolitano – e mi riferisco alla Regione ed alle Asp, proceda velocemente con le vaccinazioni senza indugiare ulteriormente. Sono di oggi, infatti, i dati che fanno vergognare: la Calabria è ultima in termini di numeri sulla somministrazione del siero anti-Covid. Dunque, vogliamo sapere quale sia il piano di vaccinazione. E al tempo stesso, entrare in possesso di dati trasparenti e chiari da poter comunicare ai cittadini e alle imprese».

“La regione risponda”

L’assessora alle Attività Produttive del Comune Irene Calabrò ha, quindi, aggiunto: “Dopo un anno, ci ritroviamo a discutere sulla chiusura di alcune categorie professionali. Una vera e propria doccia fredda per chi, dopo tutto questo tempo, ha eseguito alla lettera le disposizioni per poter riaprire. A breve, saremo costretti ad esercitare un’attività soltanto in presenza di una vaccinazione eseguita. Non possiamo aspettare ulteriormente e, soprattutto, non possiamo farlo di fronte alla lentezza con la quale si sta procedendo con l’inoculazione del farmaco in Calabria. La Regione, dunque, deve dare risposte.

“Avanti con voi”

Siamo, da sempre, vicini ai lavoratori ed alle loro famiglie», ha continuato l’assessora concludendo: «Si tratta di un sostegno concreto che, in passato, si è tradotto nella sospensione della riscossione dei tributi comunali in attesa dell’arrivo dei ristori. Ovvero, in tutte quelle che sono le nostre possibilità e disponibilità quale ente locale. Non ci tireremo indietro proprio adesso e, anzi, con la nostra presenza in piazza ribadiamo pieno appoggio alle rivendicazioni di chiede di poter lavorare nel rispetto delle regole e delle norme”.

L’impegno

Per Carmelo Versace, consigliere metropolitano e presidente della Commissione comunale alle Attività Produttive, siamo di fronte “all’ennesima penalizzante chiusura per un comparto che ha già pagato un prezzo altissimo a causa del primo lockdown.Parliamo di categorie che risultano primarie per l’igiene della persone e quindi andrebbero considerate indispensabili. Abbiamo assunto un impegno importante – ha spiegato – confermando la nostra solidarietà incondizionata e promuovendo soluzioni che possano portare ad una rapida ripresa dell’intera filiera di settore.”

L’incontro con il Prefetto

I rappresentanti della Città Metropolitana e del Comune, infine, sono stati al fianco dei lavoratori anche durante il vertice in Prefettura con il Prefetto Massimo Mariani. Ascoltate le difficoltà sottolineate dai rappresentanti delle imprese e dagli amministratori. Il Prefetto ha offerto la sua piena disponibilità a farsi portatore delle richieste pervenute, rappresentandole al Governo e alla Regione Calabria, perorando l’ipotesi di valutare
riaperture territoriali anticipate rispetto alle attuali normative. In virtù delle evidenze scientifiche che indicano una media inferiore di contagi su scala provinciale rispetto a quella regionale e nazionale.