Il fondamentalismo alimentare, quando anche il cibo può essere "estremo"

Il fondamentalismo alimentare, quando anche il cibo può essere “estremo”

Mimma Aliberti

Il fondamentalismo alimentare, quando anche il cibo può essere “estremo”

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sabato 13 Settembre 2014 - 05:45

La globalizzazione offre tante nuove possibilità di conoscenza ma anche tante, anzi troppe, voci fuori controllo. Chiunque scrive, avendo o meno le competenze, di qualunque argomento dello scibile umano. A volte ci si trova di fronte a "fondamentalisti" anche in questioni semplici come quelle alimentari!

E' difficile, un mondo difficile, dice un mio amico, ma se il mondo diventa globale e la diffusione della rete sempre più capillare, la difficoltà aumenta!

La rete è di tutti, internet ormai lo usano tutti e, di conseguenza, le opinioni di una quantità spropositata di gente dall'estrazione più diversa e dalla cultura varia e variegata gira nell'etere e, soprattutto, è a portata di tutti.

In generale credo che questa sia un'ottima cosa, anzi, se ognuno potesse condividere col "mondo" le proprie competenze ci sarebbe un ritorno per ciascuno, un arricchimento personale non indifferente. Se chi sa desse consigli a chi non sa, ci sarebbe un equilibrio perfetto…

Ma si sa, la perfezione non è di questo mondo, reale o virtuale che sia, quindi capita che il ragioniere discuta con ostentata competenza di fisica nucleare applicata, o di cardiologia, magari dando contro a teorie supportate da anni di studi e sperimentazioni, per il solo e semplice motivo che lui crede di aver ragione e che tutti gli altri si sbagliano.

Tutti possono scrivere in rete, a partire da me, tutti possono crearsi uno spazio in cui diffondere qualunque credo: religioso, di pensiero, ma anche salutista o gastronomico, perché no?

Per aprire un blog ci vogliono circa 2 minuti, con l'avvento dei social network amplificare una notizia è facile quanto vedere i cerchi nell'acqua quando tiri un sasso in uno stagno! Se poi, come molti, hai una platea di centinaia e centinaia di "amici", il gioco è fatto, e qualunque cosa la tua mente abbia partorito va via veloce, e trova un palcoscenico imponente in cui farsi ammirare!

Questo vale per tutto e quindi anche, anzi ultimamente soprattutto, per ciò che gravita intorno al cibo ed alla cucina. Cibi demonizzati, altri idolatrati e guerre di religione per sostenere il proprio regime alimentare al grido di "Lo facciamo per il vostro bene!!!".

Così capita di leggere i proclami di certi (badate, ho scritto "certi"…) vegetariani assetati di… non certo sangue, sarà succo di barbabietola, che cercano, opera meritoria forse, di convincere i "carnivori" che moriranno presto e dolorosamente se non cambieranno subito le loro pessime abitudini alimentari: il tofu vi salverà!

Allo stesso modo è facile trovarne certi altri che invece demonizzano nutrienti colpevoli di dare malattie gravissime, come lo zucchero, i carboidrati complessi, o alimenti come il pane e la pasta, di grassi e fritti neanche se ne parla, solo i pazzi potrebbero rischiare tanto!!

Mi è capitato di leggere un "articolo" (e qui le virgolette sono d'obbligo) in cui chi scriveva demonizzava il pane, dicendo che da alimento sano si era trasformato praticamente in veleno puro. Leggo questo pezzo di alta scienza e vedo che gli ingredienti di certi lieviti chimici (per intenderci, quelli istantanei che certo non si usano per il pane alle nostre latitudini…) erano stati tradotti male, quindi comparivano parole temibili come: bromuro di potassio, alluminio, cloruro di ammoniaca (non sarà per caso il cloruro di ammonio?), tartaro… tartaro???

Vi risparmio la parte in cui parlava di presenza di farina di ossa, farina di pesce o muschio d'Irlanda.
Ora voi riuscite ad immaginare il lettore medio e ingenuo o impressionabile?
Pensa di mangiare del pane, una delle cose più semplici del mondo, ed invece si sta intossicando con i componenti dei detersivi che avrà nell'armadietto del bagno misti a quella patina dura contro cui combattono i dentisti! Sono verità dure da accettare…

Ora, lungi da me l'idea che certi alimenti siano sani e naturali, che il pane che faceva la mia bisnonna sia uguale a quello che compro ogni giorno; che gli ingredienti non siano uguali è evidente, le materie prime sono di certo cambiate negli ultimi 30 anni, ma non credo sia onesto fuorviare così chi legge.

Trattasi di fondamentalismo alimentare, estremismi che vanno a estendersi a macchia d'olio creando un'assurda confusione a chi crede a tutto. Ora se il sito in cui leggete la notizia è "questaèunabufala.com" ok, magari ci viene il dubbio, ma se il nome del sito include rassicuranti parole come salute, sano, medicina, esperti di alimentazione, allora un po' le cose cambiano, c'è premeditazione, è un atto criminale.

Informiamoci sempre, approfondiamo, non ci prestiamo alla diffusione di certe notizie senza controllare.

Sostenere che certe cose fanno male? Ok, ci sto, è vero e comprovato… Troppa carne fa male? Sì me lo conferma anche la dieta mediterranea che viene idolatrata nel mondo intero, scientifico e non…

Ma che se mangio una zolletta di zucchero o una bistecca ogni tanto faccio bene a scrivere le mie ultime volontà non ci sto!

La tolleranza in rete, come nel mondo reale, non va di moda, ma in rete credo che le posizioni siano più nette, l'esposizione personale è relativa, ci nascondiamo dietro un profilo, dietro un nickname; che faccio se tu mi propini i tuoi sermoni o le tue invettive? A massimo ti tolgo l'amicizia, tu continui a vivere mi hanno detto, ma io non sono costretta a leggerti…

" In medio stat virtus" dicevano i latini…

Tutto con moderazione, carne e tofu compresi, che poi se per motivi personali (quali che siano) sei vegetariano, vegano o altro, per me va bene, mica tocca agli altri sindacare nelle nostre scelte?
Ma deve andare anche bene che io ogni tanto mi mangi le braciole e la salsiccia senza dover fare gli scongiuri!

Mimma Aliberti

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