Pd, il segretario provinciale Ridolfo replica a Zuccarello e convoca l'Assemblea

Pd, il segretario provinciale Ridolfo replica a Zuccarello e convoca l’Assemblea

Rosaria Brancato

Pd, il segretario provinciale Ridolfo replica a Zuccarello e convoca l’Assemblea

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venerdì 19 Giugno 2015 - 22:09

Il segretario provinciale del Pd Basilio Ridolfo replica ai consiglieri Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni che avevano chiesto le sue dimissioni e convoca entro la metà di luglio l'Assemblea provinciale: "Chiederò un cambio di passo oppure farò un passo indietro". Intanto i LabDem chiedono il commissariamento del Pd regionale e del governo Crocetta. Sulle elezioni si registra il commento di Lauricella.

“Non ho fatto perdere le mie tracce, mi sono attenuto alle indicazioni provenienti dalla segreteria regionale e da componenti del Pd che per ragioni collegate alle elezioni consigliavano di posticipare l’assemblea. Detto ciò entro la prima decade di luglio convocherò l’Assemblea provinciale”.

Il segretario provinciale Basilio Ridolfo a stretto giro di posta risponde alla nota dei consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni che avevano chiesto le sue dimissioni (vedi articolo allegato), e dopo tre mesi di ulteriore congelamento del partito annuncia che con il caldo dell’estate arriverà l’ennesima fase di scongelamento, o almeno così sembra. A conti fatti è la terza estate con un Pd paralizzato dall’incapacità di avviare qualsiasi ricostruzione. Tutto è rimasto come “fotografato” all’inizio estate 2013, quando la sconfitta elettorale e le inchieste sui corsi d’oro hanno trasformato il partito in una trincea, anzi in un fossato dove le correnti minoritarie sono guardate a vista. Non c’è un segretario cittadino dalla primavera 2013, quando si dimise Giuseppe Grioli, e il segretario provinciale, frutto di un accordo a tre (Genovese-Laccoto-Panarello) riconfermato nel 2014, è stato “congelato e scongelato” più volte con la complicità dei vertici regionali, con l’alibi di volta in volta delle diverse competizioni elettorali, ed in barba a qualsiasi esigenza di dialogo, rinnovamento e richieste di congressi avanzate da più parti.

“Francamente non mi aspettavo un simile attacco da parte di Zuccarello e Sindoni– prosegue il segretario provinciale- atteso che era a tutti noto che le recenti elezioni amministrative in alcuni comuni della nostra Provincia mi avevano indotto, mio malgrado, a rinviare la convocazione dell’Assemblea provinciale del PD in una data successiva al turno di ballottaggio. A dire il vero, si era già avviato il confronto tra le varie componenti per dare concretezza alle fasi previste nella proposta da me presentata in quella data. Tuttavia, tale percorso si è subito sovrapposto con le vicende elettorali di Milazzo e Barcellona che hanno impegnato anche lo scrivente in una fitta serie di riunioni ed attività a tutti nota. Nonostante ciò, ho comunque cercato di fissare una data per l’Assemblea con il responsabile organizzativo regionale del PD”.

Come sempre in questi anni quindi, a prevalere sull’agonia del Pd dello Stretto sono state altre vicende, nonché la volontà delle componenti incontrate da Ridolfo (si presume quindi la volontà di Rinaldi, Panarello e Laccoto) di lasciare nel cassetto il caso Messina per altri tre mesi. E mentre in tutta Italia il Pd dal 2013 ad oggi ha avuto una vera e propria rivoluzione, dalle nostre parti è caduto in letargo, in un sonno profondo che però non è servito a risolvere i problemi, perché non basta chiuderli in un armadio perché svaniscano.

Dalla nota di Ridolfo quindi si capisce che si ricomincia da dove eravamo rimasti il 20 marzo: il cronoprogramma e la frase del segretario “o si va avanti o mi dimetto”. Va da sé che il cronoprogramma prevedeva il Congresso a giugno e quindi almeno mezza tabella di marcia è stata cancellata dai fatti (ed era questo l’obiettivo di tutti) , quindi il segretario ne dovrà presentare uno aggiornato.

“E’ evidente- conclude Ridolfo- che se la maggioranza del partito la pensa come Zuccarello e Sindoni in ordine alla mia inadeguatezza a ricoprire il ruolo di segretario provinciale, oppure se non vi saranno le condizioni per un cambio di passo soprattutto sul piano della proposta politica, con estrema serenità ne prenderò atto e toglierò il disturbo, in linea con quanto finora detto e con la mia storia politica e umana. In tutti questi mesi, malgrado sia stato attaccato da più parti, da uomo di partito, ho sempre deciso di non replicare per evitare ogni possibile polemica ora però, non ritengo di dover prendere lezioni da chi ha deciso di “camminare da solo” proiettandosi – attraverso un percorso autonomo dal PD – verso un nuovo movimento politico”.

E’ vero che il segretario chiede un cambio di passo sin dal lontano novembre del 2013 annunciando in caso contrario le dimissioni, ma è altrettanto vero che da allora, in due anni, il cambio di passo non c’è stato, ed allora questo è il segnale di qualcosa che non va nel partito, perché ripetere per mesi e mesi lo stesso copione alla fine comporta il rischio di non essere più credibili.

“Apprendo con piacere che il segretario ha deciso finalmente di convocare l’Assemblea provinciale- commenta Daniele Zuccarello- e sarà quella la sede per discutere come non abbiamo potuto fare in questi mesi. Speriamo di non assistere alle stesse scene già viste, con decisioni prese a Palermo da parte di chi ha solo paura di perdere il controllo del partito. Voglio rassicurare il segretario Ridolfo sul fatto che sia io che Donatella Sindoni continuiamo a non identificarci in questo Pd, ostaggio di lotte per il potere, ma crediamo nei valori del Partito democratico e nella necessità di ricostruirlo anche a Messina, nonostante in troppi operino per non cambiare niente. Lo voglia qualcuno o meno, noi siamo nel Pd e per un altro Pd, diverso da questo, continueremo a batterci”.

A proposito di Pd si registra la nota del deputato Giuseppe Lauricella che sottolinea come “anche a Messina è stato messo a nudo un modo di gestire la politica da “vecchi capi bastone”che non trova alcun riscontro sia nel Partito nazionale come nei rapporti con i cittadini. Non si può continuare a “conservare la specie”dei vecchi politici di professione né si comprende l’ostinazione politica di questi personaggi a resistere e che oggi fanno del Pd il “centro di raccolta” di migranti della politica che cercano posti comodi e sicuri dove svernare. Il risultato del Pd messinese è figlio di queste logiche e consegna alla riflessione dei circoli di “Umanesimo e Riformismo” un partito distratto,sbandato,preda di scorribande palermitane che unite agli ascari messinesi tentano di ricavarsi piccole nicchie di potere senza avere a cuore le sorti di una comunità politica”.

Intanto il coordinatore regionale dei LabDem Francesco Barbalace chiede , alla luce dei risultati elettorali, il commissariamento sia del governo Crocetta che del Pd regionale: “Di fronte alle invettive incrociate del segretario regionale del PD Fausto Raciti e del presidente della Regione Rosario Crocetta sulle cause della sconfitta elettorale in Sicilia, l’opinione pubblica non può che rimanere allibita. Si litiga sul nulla, come se in Sicilia non esistessero problemi drammatici quali la mancanza di lavoro, l’insostenibile debito dei Comuni, l’abusivismo edilizio, la mancata utilizzazione dei fondi comunitari, l’emergenza rifiuti e un processo di deindustrializzazione che rischia di diventare irreversibile. Nell’Isola si deve commissariare tutto, partito e Governo, come primo passo per riavviare una possibile rinascita. Il segretario nazionale del PD dovrebbe prendere le necessarie e opportune decisioni e attivarsi con urgenza se non si vuole consegnare la Sicilia alla protesta populista. Chi immagina di continuare a mettere delle protesi in un sistema che ogni giorno perde pezzi, sta solo accumulando macerie sotto le quali la Sicilia sta morendo”.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Ma non lo sa che tutti gli esponenti Pidioti messinesi a Luglio sono impegnati a Rometta?

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  2. Ma non lo sa che tutti gli esponenti Pidioti messinesi a Luglio sono impegnati a Rometta?

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  3. Il PARTITO DEMOCRATICO e il CENTRODESTRA messinese,in ordine sparso o meglio scomparso,oltre a preoccuparsi di se stessi dovrebbero tentare l’OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA.Uno degli impegni con la Corte è di far pagare i tributi nell’anno cui si riferiscono,3 rate su 4 della TARI nel 2016, nel 2016 4 su 4. Siamo al 20 giugno è la Giunta non ha ancora predisposto la delibera per il Consiglio,nel 2014 fu fatta a settembre,la prima rata scadenza 30 ottobre,la seconda 16 dicembre,nello stesso mese in cui scade il saldo IMU e TASI. Mi aspettavo per il 2015 dai Consiglieri Comunali uno scadenzario TARI meno stringente per i messinesi, LUGLIO SETTEMBRE NOVEMBRE,l’ultima rata a GENNAIO o FEBBRAIO 2016. C’è la necessita di ragionare sulle date dei tributi

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  4. Il PARTITO DEMOCRATICO e il CENTRODESTRA messinese,in ordine sparso o meglio scomparso,oltre a preoccuparsi di se stessi dovrebbero tentare l’OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA.Uno degli impegni con la Corte è di far pagare i tributi nell’anno cui si riferiscono,3 rate su 4 della TARI nel 2016, nel 2016 4 su 4. Siamo al 20 giugno è la Giunta non ha ancora predisposto la delibera per il Consiglio,nel 2014 fu fatta a settembre,la prima rata scadenza 30 ottobre,la seconda 16 dicembre,nello stesso mese in cui scade il saldo IMU e TASI. Mi aspettavo per il 2015 dai Consiglieri Comunali uno scadenzario TARI meno stringente per i messinesi, LUGLIO SETTEMBRE NOVEMBRE,l’ultima rata a GENNAIO o FEBBRAIO 2016. C’è la necessita di ragionare sulle date dei tributi

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