Un palazzo da 20 piani al posto dell’ex Bnl. Controversia tra Comune e Gruppo Franza

Un palazzo da 20 piani al posto dell’ex Bnl. Controversia tra Comune e Gruppo Franza

Un palazzo da 20 piani al posto dell’ex Bnl. Controversia tra Comune e Gruppo Franza

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sabato 16 Marzo 2013 - 11:16

Il Dipartimento comunale all’Attività Edilizia ha annullato la concessione formatasi col silenzio assenso. La Neptunia Spa, proprietaria dell’immobile ad angolo tra via La Farina e via Santa Cecilia, ha promosso ricorso al Tar. Il Piano Casa è valido solo per edilizia di uso residenziale. Ma una norma del Piano Regolatore Generale…

La concessione edilizia è la numero 66 del 2012, formatasi tacitamente ai sensi della legge regionale 17/1994 (silenzio assenso), per la demolizione e ricostruzione del palazzo ex Bnl, all’incrocio tra le vie La Farina e Santa Cecilia, e un incremento di volumetria del 35 % ai sensi della legge regionale 6/2010, il cosiddetto Piano Casa. Il progetto prevede un nuovo palazzo con tre piani interrati destinati a parcheggio e 17 piani fuori terra

Il 1 ottobre 2012, il Dipartimento Attività Edilizia del Comune di Messina ha annullato la concessione edilizia ed in seguito, la Neptunia Spa, società del Gruppo Franza proprietaria del palazzo ha promosso ricorso al Tar di Catania contro l’annullamento.

L’annullamento, da parte del Comune, si basa prevalentemente sul rilievo che “la destinazione d’uso del fabbricato oggetto di intervento è Istituto di Credito, di contro l’articolo 3 della citata legge consente la demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e che tale requisito di residenzialità deve essere posseduto alla data del 31 dicembre 2009”.

Il ricorso della Neptunia, invece, si basa sull’interpretazione del concetto di “residenzialità”: “La legge – è scritto nel ricorso – non pretende una funzione abitativa per l’edificio costituente l’unità edilizia a cui applicare il beneficio, né ha riguardo alle caratteristiche strutturali e tipologiche dell’edificio, bensì prende in considerazione la più estesa destinazione d’uso residenziale, da cui è impossibile escludere l’edificio già destinato ad uffici oggetto dell’intervento di demolizione e ricostruzione”.

Ed ancora l’avv. Carmelo Briguglio, difensore della Neptunia Spa, fa notare che nel Prg vigente l’edificio ricade in zona urbanistica B1 – residenziale del Centro urbano e che l’articolo 30 delle norme di attuazione del Prg specifica che “La destinazione residenziale, qualora non esplicitamente e diversamente specificato nelle norme delle singole zone, si intende comprensiva delle attività commerciali relative agli esercizi di vicinato”. Inoltre “la destinazione residenziale si intende compatibile con le seguenti attività e funzioni: attività professionali e per uffici privati, edifici per pubblici spettacoli ed attività culturali ed associative e le attrezzature ricettive alberghiere ed extra alberghiere”.

In settimana il commissario Croce ha deliberato la costituzione in giudizio da parte del Comune conferendo l’incarico all’avv. Nino Parisi. Appuntamento in tribunale.

21 commenti

  1. ma che senso ha bloccare una cosa che fino ad una certa data è concessa e creare un contenzioso che sono sicuro il comune perderà????? il collaborare per trovare una soluzione è cosa molto poco diffusa a Messina…

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  2. 17 piani fuori terra? Ma Messina e la sua provincia non sono compresi in quelle aree altamente sismiche che impediscono costruzioni di tale elevazione?
    Ho il fattore sismico esiste solo per il ponte?

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  3. il paese più sismico al mondo è pieno di grattacieli….. menti retrogade e sviluppo nullo ! svegliaaaaaaaaaaa e cmq no franza !

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  4. Qualche giorno fa ho commentato ironicamente il silenzio assoluto di tutti i no ponte di fronte alla cementificazione selvaggia di Torre Faro, che impedisce ormai qualunque accesso alle spiagge. Proprio oggi leggo su questo giornale della manifestazione contro il pagamento della penale alla eurolink, Bene, dal momento che Messina e così ricca di filosofi dell’ambientalismo, mi auguro che quanto prima abbiano il coraggio di scendere in Piazza per protestare contro questo ennesimo obbrobrio architettonico (che andrebbe ad aggiungersi a quella schifezza costruita accanto al Liceo Maurolico). Mi auguro che siano altrettanto decisi contro la scellerata demolizione della Molini Gazzi ed il tentativo, finora bloccato, di demolire lo storico stabilimento della Birra Messina. Ricordo a costoro, cosi’ attenti ai problemi del lavoro,che gli speculatori edilizi , quelli per intenderci, che sfidando la forza di gravita’, continuano a sbancare le montagne pretendendo che diventino pianure per costruirci sopra, non hanno avuto scrupolo di mettere in mezzo ad una strada decine di famiglie, demolendone le aziende dove lavoravano pur di racimolare qualche terreno per costruire palazzi.

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  5. ART.21 COSTITUZIONE.ART.1 COSTITUZIONE. In questi anni ho scritto di tutto del Dipartimento Attività Edilizia e Repressione Abusivismo, anche la denominazione è una beffa per i messinesi, ne propongo una diversa, Dipartimento Consumo del Suolo e Agevolazione Abusivismo. La mia domanda più pressante è stata: perchè il Dipartimento vitale per le sorti del territorio, è stato sempre diretto AD INTERIM, anche quando il numero di dirigenti è stato più numeroso e con i curricula appropriati per la sua guida? Chi guiderà la prossima amministrazione, anche dall’opposizione, dovrà occuparsene, ancora oggi si divide il territorio in tre zone, in modo anacronistico, NORD, CENTRO, SUD, quando il criterio dei grandi volumi delle lottizzazioni, come la concessione di cui si parla, dovrebbe essere quello prescelto, per avviare l’iter istruttorio. Da poco il dipartimento è affidato all’arch.Vincenzo SCHIERA, non più ad interim, e finalmente l’annullamento di una concessione edilizia assentita, eppure il numero dei dirigenti si è dimezzato in questi anni, qualcuno, prima o poi, chiederà conto di questo comportamento amministrativo, ai sindaci BUZZANCA, GENOVESE, ai Commissari succedutesi in questi anni. Per le questioni urbanistiche, c’è sempre un avvocato di mezzo, che voglia convincerci della possibilità di edificare a piazza Duomo o a capo Peloro o sui pendii delle colline o su particelle adiacenti a viottoli chiamate strade o sui nostri torrenti, finanche che si possano violare i Peloritani, poi quando non ci sarà più un mm2 di terra, edificheranno sulle acque dello Stretto di Messina. Siamo avvolti in un mistero, ci sono messinesi senza case e case vuote senza messinesi.

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  6. Filippo Vita esatto, in questi casi i signor no tacciono

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  7. ART.21 COSTITUZIONE.ART.1 COSTITUZIONE. Ricordavo di un mio commento, scritto a più mani e pubblicato nel mio blog, sulla formazione del SILENZIO ASSENSO nelle concessioni edilizie, voglio proporlo ai lettori di TempoStretto. Con la Sentenza n.1642 del 2008, il Consiglio di Stato ha affermato, che la formazione del silenzio assenso sulle domande di concessione edilizia è subordinata alla necessaria esistenza di uno strumento urbanistico vigente e adeguato alle prescrizioni ed agli standard introdotti dalla normativa vigente, nonché di una programmazione urbanistica di dettaglio tale da non lasciare all’amministrazione alcuno spazio di discrezionalità, neppure sotto il profilo tecnico.
    La corte ha altresì ravvisato che, come già espresso nella Sentenza n.150 del 1998, la disciplina del silenzio assenso sulle domande di concessione edilizia, introdotta dalla legge 94 del 1982, non solo è di stretta interpretazione ed è insuscettibile di applicazioni analogiche, ma presuppone la vigenza di uno strumento urbanistico di dettaglio approvato dopo l’entrata in vigore della L. 765/1967, e quindi adeguato agli standard da quest’ultima previsti.
    Pertanto, la formazione del silenzio assenso è subordinata all’esistenza del piano attuativo, in modo da consentire alla P.A. un rigoroso ed automatico accertamento di conformità tra questo e l’intervento edilizio, mentre la sua assenza implicherebbe valutazioni discrezionali e prive di certezza predeterminata, che potrebbero indurre il privato a realizzare costruzioni successivamente considerate illegittime. Allora ci chiedevamo, perchè tanti silenzio assenso, in una città dove i piani attuativi previsti dalla variante generale vigente rimasero sulla carta del PRG?
    In relazione a quanto detto, e considerato quanto già chiarito nella Sentenza n. 1326 del 1998, in assenza di strumenti urbanistici attuativi vigenti ed approvati non anteriormente all’entrata in vigore della L. 765/1967, non può ritenersi formato alcun provvedimento tacito, e di conseguenza la P.A. non ha alcuna necessità di adottare atti di autotutela. È importante infine sottolineare che il silenzio assenso non può ritenersi formato anche nei casi in cui la concessione edilizia sia richiesta in un contesto di piena urbanizzazione ad altissima densità abitativa, giacché “l’equivalenza tra pianificazione urbanistica e esecutiva e stato di sufficiente urbanizzazione di zona, ai fini del rilascio della concessione edilizia, non opera nel procedimento di formazione del silenzio-assenso sulla domanda di concessione edilizia ex art. 8, D.L. 23 gennaio 1982 n. 9, convertito dalla L. 25 marzo 1982 n. 94”, come deciso nella Sentenza n. 2261 del 21.4.2006. Sembra scritto per una città come Messina.

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  8. Ho visto il progetto e sinceramente non mi sembra per nulla un obrobio…anzi. E’ stato realizzato da un team di architetti di grande valore internazionale, con soluzioni architettoniche ancora mai viste a messina. Comunque, il progresso non è sinonimo di scempio, se vediamo i grandi centri storici europei londra, parigi, barcellona…. grandi opere moderne sono inserite perfettamente nel centro urbano…. un esempio il centre Pompadou a parigi o le opere di Gaudì a barcellona di spagna. e perdonatemi, ma a quale grande opera storica si trova in quelle vicinanze? Poi, ognuno esprime il proprio legittimo giudizio.

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  9. Se il legale del Comune legge il suo commento…ha già il lavoro svolto. Vedremo un Risorgimento Messinese del Comune oppure una sonora sconfitta?

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  10. Permettimi Londra Parigi New York non sono messina non siamo minimamente a quei livelli altra cultura altro modo di vivere di pensare, poi vorrei capire cosa fai un grattacielo nel centro di messina e siamo sicuri che viabilità acessi strutture ci sono per il fabbisogno di una cosa del genere ? A mio parere a messina si possono fare anche grattacieli di 200 piani ma prima bisogna mettere mani a tutto il resto e proiettare seriamente la citta verso il futuro ma questa e fantascienza bisogna voler bene alla propia città, ci vuole dignità. In tal senso mi viene da pensare al royal che a prima vista non mi pare messo tanto bene, e vorrei capire come si fa a pensare di fare il top quando non si mantiene decentemente quello che é già in essere ? Ci si può fidare ? Mi ricordo ancora il messina calcio in serie A finiti fischi e pir……. sarà un ennesimo flop ? ……………..

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  11. sempre i Franza in mezzo, sempre!!

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  12. Eh già è proprio così, l’unico progresso che il messinese accetta di buon grado è di passare dalle baracche alle case popolari. per il resto, è la del non fare.

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  13. Il rinnovamento, l’evoluzione, la tecnologia a messina esiste solo nei negozi di informatica a rincorrere l’ultimo grido lanciato sul mercato. Ecco li’ vogliamo essere moderni e al passo con i tempi, poi le grande opere le invidiamo agli altri paesi. A noi piacciono le amate baracche, le amate fiumare per buttare la spazzatura e fare ore di fila sotto il sole per prendere un traghetto scarrozzato e ad un prezzo da rapina per andare “in italia” . Io proporrei uma manifestazione con picconi per fare tante buche nel centro cittadino e piantare basilico e prezzemolo per poi andare a vedere i cardellini siberiani cje nidificano nella melma dei pantani.

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  14. messinarinasci 17 Marzo 2013 13:19

    La foto correlata all’articolo è del tribunale di Catania, il Tar ha un’altra sede.

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  15. Certamente esistono grattaceli nel mondo che sono opere d’arte, ma sono realizzati in località ove i servizi, ad esempio i trasporti pubblici, sono estremamente sviluppati e di altissimo livello. Se quindi, progettassimo una città diversa, dove al posto della stazione ferroviaria e sulla”falce”, ci fossero un parco alberato, alternato a campi sportivi, e preesistenze storiche,( la lanterna del “Montorsoli”, ad esempio), con percorsi pedonali e ciclistici, ed un rilevante numero di parcheggi,ed inoltre un servizio bus o tram funzionante, allora, nell’ ambito di tale piano urbanistico, si potrebbe prevedere di aumentare l’ altezza massima dei fabbricati di alcune zone.
    In questo momento si vuole invece prendere la L.R 6/2010 – piano casa, prevista per piccoli edifici di volume minore di 1000 mc, ed utilizzarla arbitrariamente peggiorando ancora la vivibilità della città, a vantaggio solo di qualche progettista, di qualche impresa e di qualche imprenditore.
    Il silenzio assenso ha un valore enorme a Messina, dove consente di snellire le pratiche edilizie. Il punto è che il tecnico progettista dovrebbe giurare la conformità al piano regolatore vigente ( a messina vale ancora Il PRG 2003) ed alla normativa in generale. Il piano casa prevede incrementi volumetrici in deroga al pRG ma SOLO DI EDIFICI DI VOLUMETRIA INFERIORE A MILLE MC o la demolizione e ricostruzione di edifici, ma sempre con il LIMITE del 35% di incremento.

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  16. V.sopra

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  17. SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSìììììììììììììììììì facciamolo di 40 piani!!! CINQUANTA! SESSANTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!! FACCIAMO CHE TOCCHI IL CIEEEEEEEEELOOOOOOOOOOO

    e poi sotto tutti a crepar di fame.

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  18. Se non ci fossero i Franza, Messina avrebbe un’impennata nel settore disoccupati. Leggo sempre commenti di fuoco su questa famiglia che da decenni dà occupazione a moltissime persone (purtroppo io non mi annovero tra queste, sono un disoccupato di lungo corso).
    Messina e l’Italia sono oramai allo sfacelo economico, ridotte quasi alla povertà non da Berlusconi, da sempre accusato in tal senso, ma dal Governo Monti, eppure si ha ancora la forza di criticare chi assicura pane e companatico.
    Smentitemi.

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  19. Al di là dell’impatto che avrebbe un edificio di 17 piani fuori terra sulla circostante zona, ho l’impressione che i motivi del ricorso esplicitati nell’articolo e sostenuti dall’ avv.to Carmelo Briguglio siano assistiti da sicuro fumus bonus iuris. I motivi che hanno portato all’annullamento della concessione edilizia non sono per niente sostenibili ed a mio avviso il giudizio sarà favorevole alla Neptunia.Caro Mariedit non penso proprio che i dirigenti o il dirigente del dipartimento urbanistica abbiano letto mai le sentenze che tu hai corretamente citato e che comunque,a mio semplice avviso,non ritengo siano applicabili alle zone B RESIDENZIALI.

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  20. L’uomo ragiona, il saggio tace, il fesso discute.

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