Torre Faro invasa da sacchetti "ambulanti", nonostante il porta a porta

Torre Faro invasa da sacchetti “ambulanti”, nonostante il porta a porta

Veronica Crocitti

Torre Faro invasa da sacchetti “ambulanti”, nonostante il porta a porta

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sabato 10 Agosto 2013 - 08:10

Le immagini-denuncia inviate da un nostro lettore delineano una situazione che è ormai divenuta abitudine nostrana: l'estate messinese targata "Immondizia & Co."

Qualche tempo fa, le odiose immagini di una Napoli letteralmente invasa da immondizia avevano destato l’opinione pubblica di tutta Italia creando scalpore e indignazione.

Emergenza rifiuti l’hanno sempre chiamata, ed anche allora non vi era messinese che non paragonasse quell’immane situazione alla nostra città.

Tante erano difatti le analogie tra i due capoluoghi di provincia: odori poco gradevoli per le strade, sacchetti di plastica sparsi random, bottiglie di vetro accatastate in ogni dove.

Situazioni parallele che contribuivano a far sprofondare due centri, storicamente prestigiosi, ai livelli del più ignobile degrado.

Basterebbe dare un fugace sguardo a tutte le immagini che giornalmente pubblichiamo con l’intento di informare, e allo stesso tempo di smuovere qualche coscienza, per capire di cosa si sta parlando. Oppure basterebbe affacciarsi alla finestra e guardare nell’angolo più vicino. E’ la Legge del Sacchetto: in qualsiasi posto abitiate, troverete sempre un sacchetto ambulante.

Le foto che vi proponiamo oggi, in allegato a questo articolo (Photo-Gallery), disegnano uno spaccato di Messina che dovrebbe essere la zona estiva per eccellenza: Torre Faro.

A lasciare interdetti non è tanto l’osservare le buste di plastica volontariamente gettate nei posti non idonei, né la bottiglietta di Coca-Cola accuratamente “nascosta” tra le foglie dell’albero (quasi si creda che lì non dia troppo nell’occhio). A lasciare interdetti è la consapevolezza che la zona in questione rappresenti una di quelle poche aree messinesi in cui vige la raccolta differenziata Porta a Porta.

Il meccanismo non potrebbe essere più elementare: il sacchetto (ben chiuso) dell’immondizia viene lasciato fuori dalla porta di casa e, giornalmente, un operoso camion provvede alla sua rimozione.

Insomma, esisterebbe cosa più elementare per agevolare la semplicità del conferimento e, contemporaneamente, la pulizia delle strade?

Evidentemente neanche questo sembra bastare in una città che vorrebbe, e potenzialmente potrebbe, fare del turismo il punto cardine di tutta la sua esistenza.

Bisognerebbe imparare che plastica e bottiglie non rappresentano motivo di elogio estero né di attrazione di capitali ed investimenti, ma rappresentano semplicemente ciò che sono: sporcizia, incuria, vergogna, degrado, inciviltà.

“Lascia il mondo un po’ migliore di come l’hai trovato” era la frase che Baden Powell, padre dello scoutismo, amava ripetere ai suoi piccoli seguaci.

Forse, bisognerebbe pensarci un po’ più spesso.

Veronica Crocitti

7 commenti

  1. Giusepppe La Fauci 10 Agosto 2013 11:31

    “l’antropizzazione” del territorio è comune ovunque, specie in quelli di villeggiatura dove, spesso, è il turista il vero incivile.
    La soluzione c’è: un solo uomo che percorra, con un motorino accessoriato (un secchio e una scopa)i vicoli e gli anfratti nelle ore del passeggio, compiendo un’opera di civiltà e, per i Messinesi,di riscoperto prestigio.

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  2. Per favore, nella prima pagina di domani mettete un articolo denuncia con scritto. “Chi sporca fa schifo ed è un rifiuto della società”. Userei parole anche più vrosse ma già queste basterebbero.

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  3. liliana parisi 10 Agosto 2013 15:58

    Sono d’accordo,con una variante:l’uomo in motorino deve essere un vigile “in borghese”,che sanzioni chi è colto a gettare rifiuti e gli fornisca scopa e altro per ripulire dove ha contribuito a sporcare(togliendo anche ciò che altri prima di lui hanno gettato).Penso che questa prospettiva sarebbe un vero deterrente!
    Io personalmente,se getto la spazzatura in un cassonetto accanto a cui c’è qualche altro sacchetto,butto anche questo per evitare che si formi il mucchio; e nel farlo non mi sento scema,ma superiore intellettualmente

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  4. un luogo dove in estate i residenti sono molti di più, dovrebbe essere attrezzato ad hoc, vero signori –lavoratori- del quartiere??

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  5. Mi spieghi, per cortesia, perché questa antropizzazione del territorio funziona a Messina e non a Ragusa, a Siracusa o a Sciacca (tutti luoghi da me visitati recentemente ed encomiabilmente più puliti). Forse noi siamo i soli veri esseri umani?

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  6. ” fare del turismo il punto cardine di tutta la sua esistenza”?. Chi, Torre Faro? D’inverno Torre Faro non servirebbe neanche a far “svernare” i vecchietti.
    E poi c’è una bella differenza tra Torre Faro e Napoli.
    Sempre i soliti toni altisonanti ed apocalittici.
    La raccolta “porta a porta” può diventare anche “lampione a lampione” o “albero a albero”.
    Il marciapiede della foto 6, proprio nel punto in cui la monnezza si accumula è così degradato da assomigliare ad un punto discarica. Ma tutta quella strada è disastrata. E del motorino legato al palo nella foto 5 ne vogliamo parlare?
    Delle macchine parcheggiate sul marciapiede nella foto 3 che si dovrebbe dire (e non dite), forse nei posti turistici i marciapiedi non servono? E delle erbacce lungo lo stesso marciapiede?
    No si nota solo la busta di plastica occultata tra le nascenti fronde dell’albero.. Però non si nota come queste fronde siano invasive al punto da costringere i pedoni a deviare sulla strada..
    E dei cestini per i rifiuti stracolmi? Che basta un colpo di vento per far volare le cartacce in “eccesso”?
    Baden Powell poi cosa c’entra? Si dovrebbero dire solo cose semplici e di buon senso, come quelle che dice la Liliana Parisi.

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  7. Giusepppe La Fauci 12 Agosto 2013 17:09

    No, è solo un problema di “manutenzione” del pulito che si ottiene con l’uomo che fa il “ritocco”, a metà serata, di quanto hanno già fatto, all’alba,gli operatori ecologici.
    Abbia fede, forse,a Ragusa,Siracura e Sciacca abitualmente fanno così.
    Buon ferragosto.

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