Naboré, una svolta inattesa

Naboré, una svolta inattesa

giovanni francio

Naboré, una svolta inattesa

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giovedì 21 Aprile 2016 - 06:33

Il cubano Marcos Madrigal entusiasma il pubblico del Teatro Vittoio Emanuele in sostituzione del celebre pianista statunitense William Grant Naboré, bloccato da un infortunio ad un dito della mano. L'evento è stato promosso dall'associazione culturale Prima Sicilia

Il concerto andato in scena il 19 aprile al Teatro Vittorio Emanuele, promosso dall'associazione culturale Prima Sicilia, con il Patrocinio dell’Ente Teatro, della Gazzetta del Sud, di AluMnime e delle associazioni musicali cittadine Conservatorio Statale di Musica Arcangelo Corelli, Accademia Filarmonica di Messina, Associazione Musicale Vincenzo Bellini e Filarmonica Laudamo, il cui ricavato è andato in beneficenza alla la Croce Rossa Italiana, avrebbe dovuto avere come protagonista il grande pianista americano William Grant Naboré; così purtroppo non è stato. Infatti, che la serata non si sarebbe svolta secondo programma, lo si era capito sia dalla presentazione dell’evento del giornalista Massimiliano Cavaleri, il quale aveva preannunziato sorprese, quasi “un concerto nel concerto”, sia dal programma di sala distribuito, che, oltre al programma già stabilito, allegava un foglio contenente un altro programma… e un altro esecutore!

Il celebre pianista americano, affacciatosi sul palco accolto da un caloroso applauso, ha subito avvertito di essere vittima di un infortunio ad un dito della mano, che non gli avrebbe permesso di esibirsi, aggiungendo che il suo stesso medico gli aveva perentoriamente proibito di suonare, onde evitare gravi conseguenze. Tuttavia, per mantenere l’impegno preso, Naboré, che è anche e soprattutto un grandissimo insegnante di pianoforte, ha portato con sé uno dei suoi migliori allievi, il pianista cubano Marcos Madrigal, che si è esibito al suo posto, eseguendo il programma enunciato nel foglio allegato all’originario programma. Nonostante l’infortunio però Naboré ha voluto comunque offrire al pubblico una breve performance, e si è seduto al piano per suonare il secondo movimento “Andante cantabile” dalla sonata K 330 di Wolfgang Amadeus Mozart. Si tratta di un brano chiaramente ispirato alla musica galante in voga all’epoca, tuttavia, come sempre avviene in Mozart, la galanteria non vuol dire superficialità, contenendo il brano modulazioni nella tonalità minore, quali lievi ombre alla serenità di fondo del pezzo. Che Naboré avesse seri problemi a suonare lo si è visto chiaramente, infatti la sua esecuzione è sembrata rigida, insicura, costellata da diverse imperfezioni, nonostante la difficoltà tutt’altro che trascendentale del brano. Ovviamente il pianista americano non ha alcuna colpa, anzi è lodevole il fatto che abbia comunque, nonostante le circostanze davvero avverse, voluto regalare al pubblico una sua breve esibizione, che ci ha comunque consentito di apprezzare la sua sensibilità artistica. Abbiamo però decisamente apprezzato la grandezza di Naboré insegnante ascoltando il suo straordinario allievo, che è entrato in scena subito dopo. Il giovane Marcos Madrigal ha eseguito dapprima sei preludi dall’op. 11 di Alexander Skrjabin. Sono dei brevi brani chiaramente ispirati ai ventiquattro preludi op. 28 di Chopin (anche l’op. 11 ne contiene ventiquattro) che alternano momenti di virtuosismo ad altri più lirici. Il pezzo forte del concerto è stata probabilmente la “sonata n.7 op. 83” di Sergei Prokofiev, un brano di difficilissima esecuzione. Composta nel 1941, in piena guerra, fece ottenere al musicista russo il premio “Stalin”. Definita da Mjaskovsky “superbamente selvaggia”, la sonata consta di un primo tempo “Allegro Inquieto” caratterizzato da un uso martellante della tastiera, un secondo tempo “Andante Caloroso”, dal carattere sognante e lirico, e infine il terzo movimento, il celebre “Precipitato” un moto perpetuo di strabiliante difficoltà virtuosistica, in cui il pianista è costretto ad attingere a tutte le risorse tecniche, salti, incroci di mani, accordi ripetuti, senza un attimo di tregua. L’esecuzione di Marcos Madrigal è stata entusiasmante: il giovane allievo ha mostrato una padronanza assoluta della tastiera, un vigore e un’energia non comuni, associati ad una notevole precisione nel fraseggio. La seconda parte del concerto è stata dedicata alla musica latino americana, della quale Madrigal è un vero specialista. Prima tre brani di Ernesto Lecuona, compositore cubano che fu allievo di Ravel, “Cordoba”, “A la Antigua” e “La Comparsa”, brani di chiara derivazione sudamericana, alcuni per il tipico ritmo latino, altri per la melodia venata di malinconia caratteristica di quei paesi. Poi Ha fatto seguito una serie di tre danze di Alberto Ginastera, musicista argentino, “Danza del viejo bojero”, “Danza de la moza donosa”, “Danza del gaucho matrero”, pezzi dalle sonorità più aspre, alcuni improntati a un virtuosismo sfrenato. Di un altro compositore cubano, Jose Marìa Vitier, il pianista ha eseguito “Fresa y Chocolate” colonna sonora del bellissimo omonimo film “Fragola e cioccolato” e “Festiva”. Infine di nuovo Lecuona, del quale, oltre “Gitanerìas”, l’artista ha eseguito la famosa “Malaguena”. Anche in questi brani, alcuni dei quali di notevole impegno virtuosistico, come del resto nei due bis concessi, sempre dello stesso genere, il giovane pianista cubano ha sfoggiato un notevolissimo talento, che ha mandato in visibilio il pubblico. Il pianista non ha mancato di ringraziare sentitamente il suo gande maestro, sfoggiando tra l’altro un perfetto italiano.

La straordinaria performance di Marcos Madrigal ci ha ricompensato abbondantemente di non aver potuto ascoltare quello che doveva essere il grande protagonista del concerto, ma speriamo che tale fortuna ci sia concessa in altra occasione. Resta però il rammarico di non aver potuto ascoltare alcuni capolavori assoluti che Naboré aveva in programma di eseguire, in particolare la celeberrima Fantasia di Chopin, i meravigliosi Klavierstuck op. 118 di Brahms e la splendida sonata D 959 di Schubert, scritta proprio alla fine della sua vita. Alla fine del concerto hanno avuto luogo i ringraziamenti di rito, con l’intervento del medico Salvatore Todaro, ideatore dell'evento (iniziativa meritevole di ogni lode), del presidente del Comitato Croce Rossa di Messina, e tutti i volontari della Croce Rossa sul palco. Un omaggio floreale alle signore all’uscita ha ancor più allietato la gradevolissima serata.

Giovanni Franciò

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