Si trattava di due pazienti ad alto rischio chirurgico che non potevano essere sottoposti ad un’operazione cardiochirurgica tradizionale
Sono tornati a casa i due pazienti sottoposti nei giorni scorsi ad interventi di riparazione valvolare mitralica per via percutanea dall’équipe di cardiologia del Policlinico di Messina.
Si trattava in entrambi i casi di pazienti ad alto rischio chirurgico che non potevano essere sottoposti ad un’operazione cardiochirurgica tradizionale. L’insufficienza mitralica è la seconda valvulopatia più comune nei paesi occidentali e la sua prevalenza cresce esponenzialmente con l’età, rappresentando un importante predittore di mortalità e di ricoveri ripetuti. Il destino dei pazienti affetti da tale patologia, spesso in età avanzata e non trattati adeguatamente, è caratterizzato da una cattiva prognosi e da una pessima qualità di vita. Tale tecnica adottata consente la riparazione mini-invasiva dell’insufficienza mitralica con sistema endovascolare MitraClip.
Dopo un’attenta valutazione, in collaborazione con i referenti della Cardiochirurgia cittadina, è stato deciso di destinare questi pazienti a tale trattamento perché offre il vantaggio di una minima invasività e consente una valutazione immediata degli effetti emodinamici ed ecocardiografici dell’impianto. Una metodica più sicura, specie nelle categorie più fragili di pazienti, perché ha una bassa incidenza di complicanze operatorie e una riduzione dei tempi di ospedalizzazione.
Le procedure eseguite valorizzano ulteriormente l’attività di cardiologia interventistica strutturale del Policlinico che si implementa sempre di più grazie all’esperienza pluriennale dell’équipe dell’Azienda Ospedaliera Universitaria. Da diverso tempo, infatti, viene portato avanti un programma di trattamento delle cardiopatie strutturali e valvolari, con centinaia di procedure già eseguite.
Attraverso questa nuova tecnica riparativa transcatetere, la Cardiologia Universitaria del Policlinico di Messina afferma il proprio ruolo di riferimento nel territorio peloritano per la cura mini-invasiva delle cardiopatie strutturali e valvolari, garantendo un significativo miglioramento delle possibilità di cura per i pazienti.
