Il sindaco Buzzanca: «La testimonianza del dibattito nazionale che si registrò a Montecitorio e a Palazzo Madama»
«E’ un contributo di documentazione che si propone di sottolineare la dicotomia esistente tra le tante parole espresse subito dopo il sisma, il progetto e l’architettura realizzata. Ed è soprattutto la testimonianza di una particolare parentesi delle vicende che hanno interessato Messina, quale fu quella del dibattito nazionale sia di Governo e Parlamento, che si registrò nelle Aule di Montecitorio e palazzo Madama». E’quanto evidenziato dal sindaco, Giuseppe Buzzanca, stamani nel corso della conferenza di presentazione del volume “Messina 1908: Il Mondo e la Nazione di fronte al Cataclisma-. Il volume di ottocento pagine, curato dal giornalista Attilio Borda Bossana (nella foto), capo ufficio stampa di Palazzo Zanca, e pubblicato dal Comune di Messina, per la collana di Città & territorio, offre una analisi delle vicende e della storia della città ricostruita ma anche della città incompiuta, ed è anche un contribuito per meglio interpretare il legame fra Messina e la solidarietà internazionale che si innescò subito dopo il sisma e che viene ricordata con pagine toccanti di umanità e sacrificio.
Seppure localizzato, quel catastrofico terremoto fu l’avvenimento che incise nella maniera più profonda ed irreversibile sul contesto nel quale si verificò. Le Città dello Stretto, Messina e Reggio Calabria si trovarono a fare i conti con una anticipata, radicale ed irrimediabile fine dell’epoca delle magnifiche sorti e progressive. L’evento catastrofico, oltre che sul piano filosofico, è stato anche esso oggetto di una riflessione che, dato il contesto, si è sviluppata in gran parte sul piano scientifico, sia come interpretazione dei fenomeni sismici, che come evoluzione delle tecniche di costruzione e della cultura urbanistica. Un dato, a tal proposito, può far riflettere sulle dinamiche socio-economiche che innescò quell’evento; il piano regolatore della città redatto dall’ing. Borzì fu approvato nel 1911 con una previsione di durata venticinquennale ma restò in vigore sino a metà degli anni settanta.
Dal punto di vista storico e sociale, giuridico ed economico, le vicende conseguenti al disastro e l’andamento della ricostruzione rappresentano un tema che a cento anni di distanza non può ancora dirsi esaurito. Ci sono gli effetti di lunga durata, che si riverberano ancora oggi, sia sul piano della memoria che della ricerca scientifica. La rilettura di quelle vicende, attraverso i contenuti del volume, aiuta a ricordare ma anche ad interpretare attraverso il passato le linee di tendenza del futuro della città.
(foto Dino Sturiale)
