Era ricercato dal 2005 ed inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi

Ancora una volta il taorminese, una delle zone turistiche più rinomate del mondo, si rivela rifugio di pericolosi latitanti.

La Polizia ha arrestato a S.Alessio Siculo il presunto boss della ‘ndrangheta Paolo Rosario De Stefano, 33 anni, inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi del ministero dell’Interno. De Stefano era irreperibile dal 2005. Ha una condanna confermatagli in appello ad otto anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso. Paolo De Stefano è figlio di Giorgio De Stefano, ucciso nella guerra di mafia che si scatenò negli anni ’80 a Reggio Calabria, fratello di Paolo, anch’egli assassinato.

L’uomo era in vacanza a S.Alessio con la moglie e le tre figlie.

De Stefano e’ stato bloccato in una casa che aveva preso in affitto nella località turistica siciliana. Gli uomini della Squadra Mobile, diretti da Renato Cortesi, avevano individuato il nascondiglio già da una decina di giorni ma solo la notte scorso hanno deciso di entrare in azione. De Stefano non era armato e non ha opposto resistenza. Addosso aveva una carta d’identita falsa. Paolo Rosario De Stefano era l’ultimo dei latitanti della cosca calabrese. Un gruppo criminale che ha fatto la storia della ‘ndrangheta, contrapposto al gruppo Imerti in una guerra di mafia che negli anni ’80 ha provocato centinaia di morti tra cui i due capi storici della cosca, i fratelli Giorgio, padre di Paolo Rosario, e Paolo.