Chiesto impegno di Lombardo affinché si salvaguardino le competenze regionali e alla deputazione nazionale affinché esprima il proprio dissenso in Parlamento. Con un odg, recepito e fatto proprio dall'Ente l’appello di Don Luigi Ciotti. Nel corso della seduta approvata anche mozione contro la realizzazione della discarica di Pagliara
Nel corso della seduta del consiglio provinciale di ieri pomeriggio, l’aula si è espressa all’unanimità contro l’emendamento alla finanziaria, già passato al Senato, che permette la vendita dei beni confiscati alla mafia sottraendoli, di fatto, al loro riutilizzo per fini sociali, come sancito dalla L. 109/96.
Nel documento approvato chiesto un duplice impegno al Presidente della Provincia Regionale di Messina, Nanni Ricevuto, che dovrà intervenire sulla Deputazione Nazionale Messinese affinché esprima il proprio dissenso al Parlamento Nazionale per il suddetto emendamento alla Finanziaria, sia presso il Governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, affinché si salvaguardino competenze, diritti e prerogative territoriali regionali in merito all’utilizzo dei beni patrimoniali confiscati alla Mafia ed alla vendita ed il consumo dei prodotti coltivati nei terreni confiscati, così come previsto dalla L. 109/96. Determinato inoltre, dal Consiglio Provinciale, di inviare l’ordine del giorno votato al Presidente della commissione Nazionale anti mafia, al Presidente della commissione Parlamentare Nazionale al Bilancio, al Presidente Nazionale dell’Unione Province Italiane ed al Presidente dell’Unione Regionale Province Siciliane.
Il Movimento per l’Autonomia, partito propositore della mozione, esprime la propria grande soddisfazione, commettando: «Riteniamo inammissibile vanificare, tranne in casi straordinari, il lavoro ed il sacrificio di chi ha anche donato la vita per i nobili obbiettivi proposti nella legge 109 del 1996, di cui ricordiamo che la prima stesura fu di Pio La Torre, che ha visto raccolte milioni di firme in tutta Italia permettendone l’approvazione, e quindi di poter affidare i beni confiscati alle mafie ad associazioni che li riutilizzassero a fini sociali come la creazione di posti di lavoro – si legge in una nota firmata da Cerreti, Danzino, Previti e Gulotta -. Occorre pertanto che la nostra deputazione nazionale, gli eletti messinesi al Parlamento Nazionale, intervengano con decisione per scongiurare questo ennesimo gravissimo nocumento per la terra siciliana, scongiurando di assistere anche in Parlamento Nazionale, così come avvenuto al Senato, all’approvazione di un emendamento che consentirebbe con la vendita di quei beni confiscati alla Mafia, di risanare le casse dello Stato, sottraendo però al popolo siciliano l’opportunità di riscattare la propria immagine, anche attraverso l’utilizzo in forma positiva di ciò che ferocemente nel tempo ci è stato tolto dalla Mafia e dai Mafiosi».
Al di là dell’atto esclusivamente politico, anche il Partito Democratico si è mosso sulla questione, con il proprio gruppo consiliare alla Provincia (primo firmatario e presentatore Pippo Rao), che ha presentato e fatto votare in Consiglio Provinciale un’ordine del Giorno con il quale si recepisce e lo si fa proprio, l’appello di Don Luigi Ciotti contro la vendita dei beni sequestrati alla mafia. I Consiglieri Provinciali del PD, hanno così voluto fare aderire l’istituzione Consiglio Provinciale di Messina, alla campagna che il gruppo fondatore di Libera e Gruppo Abele sta promuovendo nel paese, a seguito del voto espresso dal Senato sulla possibilità di mettere sul mercato per essere venduti i beni sequestrati ai mafiosi. Si ricorda inoltre che è possibile aderire alla sottoscrizione dell’appello anche on line all’indirizzo: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1780 (allegato nell’approfondimento in basso il testo completo)
Nel corso della seduta è stata approvata all’unanimità anche la mozione presentata dai consiglieri: Antonino Muscarello, Matteo Francilia, Lalla Parisi, Biagio Gugliotta, Antonino Summa, Enzo La Rosa, Biagio Bonfiglio, Rosario Sidoti, Marco Vicari, Stefano Mazzeo e Saia Giuseppe, contro la realizzazione della discarica di Pagliara.
La mozione è stata integrata da un emendamento presentato dai consiglieri Roberto Gulotta e Giuseppe Lombardo. -Siamo soddisfatti- – dichiarano i consiglieri Muscarello, Francilia, Parisi e Gugliotta – -perché con l’approvazione della nostra mozione, il Consiglio provinciale tutto, ha dato un grande segnale di attenzione verso le problematiche ambientali a tutela del territorio Jonico-. Alle dichiarazioni dei quattro ha risposto Pippo Lombardo: “In merito alla mozione presentata da alcuni Consiglieri del collegio di Taormina e discussa ieri in Consiglio Provinciale, ci tengo a precisare che se non fosse stata integrata dall’emendamento sottoscritto come primo firmatario, insieme al Consigliere Gulotta e da tutti i consiglieri provinciale del Mpa, avremmo prodotto solo un atto per dare un comunicato stampa, dove dichiararci soddisfatti e niente più. Infatti la mozione così come presentata è stata definita dallo stesso presidente del Consiglio, Avv. Salvino Fiore, “un atto anomalo ed improprio. Per questo, ho presentato l’emendamento, che è stato approvato all’unanimità dall’aula, dove ho richiesto, l’impegno dell’amministrazione provinciale, a pronunciarsi in modo contrario, il 16 dicembre prossimo in conferenza di servizio, alla realizzazione della discarica in contrada Carrubbara a Pagliara, oltre ad predisporre, come Consiglio Provinciale, con l’ausilio dell’ufficio tecnico dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia, le dovute osservazioni da presentare entro il 29 novembre prossimo, all’Assessorato Regionale al Territorio, così come previsto dalla procedura per il rilascio della A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale”.
Il Consiglio provinciale è stato aggiornato in prosecuzione dal presidente, Salvino Fiore, domani, alle ore 11. (ER)
