In carcere anche due informatori scientifici. Complessivamente 43 gli arresti in tutta Italia
Nella maxiretata contro le truffe nella Sanità sono finiti anche due medici di base, due farmacisti, e due informatori scientifici messinesi. Questi i loro nomi: i farmacisti Viviana Verso, 43 anni, e Carlo Rizzo, 39 anni; il medico dell’Asl 5, Anita Agnello, 58 anni e il medico di base Giuseppe Iraci, 50 anni; gli informatori scientifici Salvatore Arnaud, 65 anni ed Alberto Clary, 39 anni. Tutti hanno ottenuto i domiciliari, tranne Clary, un napoletano domiciliato a Messina, che è finito direttamente in carcere. E sempre a Messina i Carabinieri hanno notificato ad altrettanti sanitari degli avvisi di garanzia.
Complessivamente gli ordini di custodia cautelare, eseguiti in varie città d’Italia, sono 43 più 12 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
A firmare i provvedimenti restrittivi il gip di Roma su richiesta del procuratore aggiunto della locale Direzione distrettuale antimafia, Giancarlo Capaldo.
Un’inchiesta complessa, condotta dai Nas di Roma che da mesi tenevano d’occhio imprenditori farmaceutici ed informatori scientifici. Perno dell’inchiesta un’azienda di distribuzione farmaci di Grottaferrata. Il titolare, secondo quanto hanno accertato gli investigatori, gestiva una moltitudine di informatori scientifici che avevano il compito di corrompere medici. A questi ultimi che, ricorrendo anche a false fatture prescrivevano i medicinali, toccava poi dal 5 al 10% del prezzo del farmaco. I medicinali poi venivano distrutti o gettati nell’immondizia.
In alcuni casi però i medici ricevevano in cambio prestazioni sessuali da parte di prostitute colombiane o italiane. Era, in particolare una casa farmaceutica napoletana che ricorreva a questo sistema di corruzione. Un sistema semplice che avrebbe fruttato circa dieci milioni di euro all’organizzazione.
Nel corso dell’operazione di stamattina sono state eseguite 168 perquisizioni nei confronti delle persone raggiunte dai provvedimenti restrittivi.
Le indagini dei Carabinieri del Nas hanno svelato anche un inquietante traffico di medicinali ad azione stupefacente e anabolizzante gestito da medici di famiglia. Erano gli stessi professionisti a stilare ricette false intestate ad assistiti all’oscuro di tutto. Con questo sistema si procuravano gratuitamente i farmaci a spese del Servizio sanitario nazionale per poi rivenderli in nero.
