Si svolgerà a Palazzo Zanca e non nel nosocomio di viale Europa come previsto inizialmente. Lunedì altra seduta sul Don Orione. Nota del presidente Previti sul disagio economico delle famiglie indigenti
La messa in sicurezza dell’ospedale Piemonte, la rimodulazione dei posti letto prevista dal Piano sanitario regionale, il futuro di alcuni reparti chiave. Questi sono alcuni degli argomenti che verranno affrontati questa mattina dal consiglio comunale, che dedicherà, a partire dalle 11, una seduta aperta allo spinoso tema Piemonte. Invitati rappresentanti istituzionali, sindacali e del comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”. Qualcosa di simile avverrà lunedì mattina, quando sempre alle 11 il Consiglio si riunirà ancora una volta in adunanza aperta, su invito della X commissione consiliare, per dibattere sulla delicata vicenda dei 32 disabili gravi ospiti del Don Orione (struttura la cui convenzione col Comune è scaduta il 28 febbraio scorso).
Intanto il presidente del consiglio comunale Pippo Previti, con una nota indirizzata al sindaco Buzzanca ed all’assessore ai servizi sociali Aliberti, è intervenuto sulla particolare condizione di disagio economico in cui versano centinaia di famiglie. «Anche in quest’anno dedicato dal Parlamento Europeo quale anno della lotta alla povertà ed all’esclusione sociale – scrive – devo evidenziare, ancora una volta quanto previsto dal regolamento per la concessione di sussidi e benefici. Bene hanno fatto alcuni consiglieri (Guerrera e Minutoli dell’Udc) sollevando una questione, già ampiamente nota agli operatori del settore. Ovvero che alle famiglie il cui stato di indigenza è attestato dal Servizio sociale del Comune, viene concesso anche l’esonero del pagamento della Tarsu. Il grave paradosso, però, è che quest’ultimo beneficio viene concesso “solo alle famiglie ammesse al sostegno economico” (art. 26 del Regolamento) cioè alle famiglie a cui viene dato il contributo economico viene anche concesso l’esonero della Tarsu. Mentre per tutte quelle famiglie, pur avendone accertato lo stato di povertà, ed a cui non è possibile concedere alcun sostegno a causa della mancanza di risorse, non viene nemmeno concesso l’esonero della Tarsu, una doppia ingiustizia rispetto ai primi».
Secondo Previti «è più logico e anche più legittimo esentare dalla Tarsu queste famiglie a cui il Comune, per esiguità di risorse, non ha potuto offrire alcun tipo di sostegno economico. Ciò è avvenuto, nonostante varie sollecitazioni, nel 2008, nel 2009 e si sta realizzando anche per il 2010. Bisogna immediatamente sanare quest’ingiustizia e distribuire ciecamente alle famiglie richiedenti la modulistica all’uopo predisposta, o da predisporre dall’ufficio. Il ruolo di supplenza che altri organismi (parrocchie, volontariato, Caritas, etc..) assolvono non può quantificare l’inerzia dell’ufficio che continuando a perpetrare tale atteggiamento commette un reato etico assai grave corrispondente a quello di “omissione di soccorso” per i poveri della nostra città. Mi auguro – conclude Previti – che il sindaco Buzzanca e l’assessore Aliberti, intervengano per eliminare le gravi irregolarità».
