Più cultura e pù sanità aiutano l'Africa a crescere

Più cultura e pù sanità aiutano l’Africa a crescere

Più cultura e pù sanità aiutano l’Africa a crescere

venerdì 07 Agosto 2009 - 11:24

Prosegue il processo di internazionalizzazione dell’Università di Messina, che attraverso esso vuole contribuire allo sviluppo della cultura e della sanità a Butembo (città della Repubblica Democratica del Congo), situata nella provincia di Nord-Kivu, sede dell’Università Cattolica del Graben.

Ieri al Rettorato, sono stati ricevuti alcuni studenti africani frequentanti le Scuole di specializzazione in Ginecologia, Pediatria e Medicina Interna: si tratta di Francois Katsuva Mbahweka, Nina Tamno Nkamsu Blanche, Justine Musubao Valyananzighu, Jean Paula Paluku Mwalitsa, che tra qualche anno torneranno nella terra di origine per dare il loro contributo in campo sanitario, grazie alla formazione specialistica conseguita presso l’Ateneo peloritano.

L’Ateneo messinese fa parte del progetto “Sistema Messina per il Congo” che, con il patrocinio dell’Arvivescovo e delle istituzioni messinesi, cooperate dall’Associazione Onlus-Spes di padre Salvatore Catalfamo, ha come obiettivi:

*continuare la costruzione dell’Ospedale universitario a Butembo, ed allo stesso tempo di offrire formazione specialistica ai laureati congolesi con l’assegnazione di borse di studio presso il Policlinico Universitario “G.Martino” dell’Università di Messina;

*istituire corsi di formazione professionale a Butembo;

*coordinare gruppi di medici in formazione o già strutturati;

*attivare aziende e professionisti che intendono aiutare Butembo.

Il Rettore ha spiegato che nelle intenzioni dell’Università di Messina non c’è soltanto l’aspetto formativo, che riguarda più in generale la numerosa comunità di studenti stranieri che in atto frequenta il nostro Ateneo (nel corrente anno accademico sono 319, fra i quali 99 israeliani, 51 greci, 23 albanesi, 10 iraniani, 13 tra tedeschi e libanesi che convivono pacificamente) ma anche l’aito concreto per fargli vivere al meglio la loro esperienza nella città di Messina.

“Tutti dobbiamo fare di più – ha spiegato il prof. Tomasello – per dare alloggi adeguati, per aiutarli con corsi di lingua italiana, con borse di studio, con facilitazioni agli sportelli delle segreterie di riferimento ed a quelli della Questura e/o Commissariati e dei vari Enti con i quali essi quotidianamente entrano in contatto”.

Hano preso parte all’incontro il prof. Giuseppe Anastasi, coordinatore del Collegio dei prorettori e rapporti con il Policlinico Universitario, il prof. Emanuele Scribano, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, la prof. Stefania Scarcella, delegato all’Orientamento e Tutorato, la prof. Anna Murdaca, delegato alle Problematiche studenti, il prof. Mario Vermiglio, il prof. Carmelo Salpietro, padre Salvatore Catalfamo, responsabile dell’Associazione Onlus-Spes di Terme Vigliatore(ME).

Foto: unime.it

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