Il commissario dell’Azienda trasporti spiega cosa si è fatto in quest’anno: «Abbiamo dovuto “frenare” sulla riparazione dei mezzi per le esigue risorse economiche. Alcuni bus sono troppo vecchi. Stiamo procedendo alla riorganizzazione del personale»

«Risanamento aziendale». E’ la parola d’ordine che fin dai suoi primi giorni all’Atm ha voluto utilizzare il commissario Cristofaro La Corte, ormai vicino al suo primo “anniversario” (si è insediato a febbraio 2009). Con lui, quando si avvicina la chiusura di un 2009 che, va detto, non ha registrato per la prima volta da qualche anno “vertenze” con i dipendenti dell’Atm, facciamo il punto della situazione proprio su quest’azione di risanamento, partendo da ciò che, alla fin fine, maggiormente preme ai cittadini: il numero di mezzi in circolazione. «Purtroppo – esordisce La Corte – rispetto a quanto eravamo riusciti a fare fino a novembre, oggi registriamo un leggero calo: i mezzi sono troppo vecchi, abbiamo avuto una settimana di crisi per i collaudi. Insomma, non abbiamo più accelerato, soprattutto per le esigue risorse finanziarie. Ma garantiamo comunque un numero abbondantemente superiore ai 50 autobus giornalieri, ai quali vanno aggiunti quelli messi a disposizione per gli alluvionati. Per metà mese contiamo di tornare a 60 mezzi in linea, più i servizi speciali». Passando dal gommato al ferrato, «il tram – dice La Corte – ci dà notizie più confortanti. Qui è stato determinante il contributo di Salvatore Arena, ex capo tecnico delle Ferrovie, un esperto del settore che ha fatto un lavoro eccezionale. Stiamo programmando il recupero di tutte le vetture, ma già oggi ne vanno in circolazione 9, in alcuni giorni anche 10, cioè più di quando iniziò il servizio della tramvia».

La Corte ammette di avere già dei progetti futuri: «Sono già quasi pronte le macchinette per i biglietti, ma in generale ho un’idea di mobilità e trasporto locale che vorrei portare avanti. I percorsi paralleli dei tram da una parte e degli autobus a monte, sulla tangenziale e sulla circonvallazione, che vanno a incrociarsi con i collegamenti a pettine che, ai due capolinea, devono servire da raccordo con i villaggi. Progetti che contiamo di portare avanti già dal prossimo anno, ma è chiaro che prima di ogni altra cosa dovrà essere messa a posto la questione finanziaria». Su questo fronte il commissario dell’Atm annuncia che già la prossima settimana, insieme al sindaco Giuseppe Buzzanca, farà il punto della situazione, un resoconto di fine anno, «quando avremo anche il quadro più completo sull’ultimo atto di pignoramento subito».

E veniamo ad una delle piaghe più gravi dell’azienda trasporti di Messina: la gestione del personale: «Stiamo lavorando ad una nuova pianta organica – conferma La Corte – ma posso già dire che è stata invertita la tendenza di utilizzare il personale un po’ a caso. Stiamo spostando i dipendenti là dove ci sono carenze, settori come quelli degli autisti, degli elettrauto, dei verniciatori, dei gommisti. Va potenziata anche la contabilità, senza contare il problema del contenzioso col personale stesso, che vorremmo chiudere al più presto. Possiamo parlare di un’organizzazione del lavoro che spero possa perfezionarsi ancora fin dal 1° gennaio. Si sta instaurando una precisa catena di comando e quindi di controllo, che fino a ieri è mancato. E posso dire che, a differenza di quanto accadeva un anno fa, fino a novembre siamo riusciti a pagare regolarmente 11 mensilità più la 14esima, facendo fronte anche a diversi impegni, senza contare le situazioni pregresse. Più di questo, francamente – conclude La Corte – non credo si potesse fare, considerando la situazione che ho trovato. Per i miracoli, poi, non siamo ancora attrezzati». (Correlato in basso il punto sull’Atm dello scorso ottobre)