Amore, vita di coppia e creatività in “Tutta un’altra musica”
Che stupore leggere su un tabloid inglese che Nick Hornby – probabilmente lo scrittore inglese di maggior successo oggigiorno – difficilmente leggerà le recensioni al suo nuovo libro Tutta un’altra musica (Guanda; pp. 316; € 17) – ovvero Juliet, Naked oltremanica. Proprio lui che prima con Una vita da lettore e successivamente con Shakespeare scriveva per soldi (entrambi editi da Guanda) aveva illustrato la sua attività di recensore e lettore appassionato con humour, competenza e grande capacità di affabulare il lettore, si chiudeva a riccio prevenendo le critiche altrui? In realtà lo stesso Hornby proseguiva dichiarando che mentre le buone recensioni non gli restano impresse, quelle cattive sì, come dargli torto? Ma in Italia Hornby ha sempre avuto un pubblico fedele e con questo nuovo romanzo – dopo la parentesi del romanzo per adolescenti con “Tutto per una ragazza” – aspira a tornare, a buon diritto, al livello delle sue migliori opere, Febbre a 90°, Un ragazzo e ovviamente Alta Fedeltà.
Il sipario si alza su Annie e Duncan, a zonzo per l’America seguendo uno strampalato itinerario che dovrebbe regalare loro nuove good vibrations sul loro mito, il musicista Tucker Crowe, scomparso improvvisamente dalle scene negli anni Ottanta senza lasciar traccia di se. La passione di Duncan all’inizio sembrava ad Annie persino attraente, qualcosa da condividere ma con l’arrivo di internet prendeva i tratti di una vera e propria mania dato che Duncan trascorreva intere giornate davanti al monitor vivisezionando i testi delle canzoni di Crowe parola per parola e cercando una ragione per la sua fuga dalle scene.
Nel frattempo gli anni passano attorno ad Annie e Duncan. Si erano conosciuti e messi insieme grazie ad amici comuni che ne avevano indovinato le affinità, la passione per il cinema, i libri e la musica e ormai da quindici anni fanno coppia fissa nella tranquilla, tranquillissima cittadina di Gooleness dove lui insegna senza averne voglia e lei cura il museo cittadino ed un’improbabile mostra sui fasti del passato. Purtroppo l’amara verità è che la passione, quella vera, loro due non sapevano nemmeno cosa fosse e ormai erano più amici che amanti. Anzi, forse amanti non lo erano mai stati. Nelle prime cento pagine che scorrono via veloci Hornby tinteggia la situazione limite di questa coppia, dove scorre una tensione crescente e palpabile destinata a placarsi o a scoppiare da un momento all’altro. E la scossa fatale stavolta arriva sotto forma di una lettera indirizzata a Duncan: Annie incuriosita la apre e dentro vi trova il nuovo cd di Tucker Crowe, “Juliet, Naked”.
«Certe volte, se la strada è diritta e due auto procedono l’una verso l’altra sulla stessa carreggiata, lo scontro può essere previsto con grande anticipo». Hornby descrive con questa meravigliosa analogia uno degli incontri fondamentali di questo libro, quello di Duncan con Gina, che rimarrà subito affascinata dalle passioni di Duncan, persino dal suo amore per la serie tv “The Wire”. Così mentre da una parte c’è una Annie ormai rassegnata ad una pessima imitazione di un rapporto di coppia ma con un inspiegabile desiderio di maternità, spunta questa Gina tutta urla e gridolini per ogni cosa che gli propone Duncan. Non è difficile come andrà a finire, vero?
Ma sarebbe tutto troppo semplice se nel frattempo sulla mail di Annie non giungesse una misteriosa mail. Quante possibilità ci sono che l’oggetto delle vostre recensioni su uno sconosciuto blog per fanatici musicali che conta appena un centinaio di utenti risponda proprio alla vostra personale critica? Poche. Ma Tucker Crowe – redivivo, ex-alcolista, padre affettuoso ma marito scapestrato – condivide con Annie almeno un paio di idee di fondamentale importanza: La prima è che sul web c’è troppa gente con troppo tempo libero. La seconda è che il suo nuovo cd, quello per cui Duncan stravede, fa davvero schifo.
Trama brillante, ricca di humour british e soprattutto una grande abilità nel descrivere gli equivoci del rapporto uomo-donna senza mai calcare troppo la mano, Hornby strizza l’occhio al suo pubblico femminile dipingendo un Duncan che nemmeno il più agguerrito misogino riuscirà a difendere e non risparmia stilettate per i fanatici fans del web: Tucker Crowe è lontano anni luce dalla classica icona rockettara ma fra equivoci, leggende metropolitane e anche grazie al suo vicino di casa, starà al gioco volente o nolente.
Titolo: Tutta un’altra musica
Autore: Nick Hornby
Editore: Guanda
Pagine: 316
Prezzo: €17
Traduzione italiana a cura di Silvia Piraccini
