Perché mangiamo la carne?

Perché mangiamo la carne?

Perché mangiamo la carne?

venerdì 30 Aprile 2010 - 06:56

Un appassionante libro-inchiesta firmato da Jonathan s. Foer ci costringe a fare i conti con noi stessi

Il nuovo libro di Jonathan Safran Foer, il terzo pubblicato in Italia dopo Ogni cosa è illuminata e Molto forte, incredibilmente vicino è al centro dell’attenzione del mondo letterario e civile. Perché?

Prima di tutto perché per la prima volta il talentuoso romanziere americano si mette alla prova con un libro-inchiesta ricchissimo di fonti che gli è costato ben due anni di lavoro e, vale la pena dirlo subito, il talento resta tale anche in questo campo grazie anche ad una voce narrante che riprende con bravura quella dei suoi romanzi.

In secondo luogo perché Se niente importa – Perché mangiamo gli animali? (Guanda; pp. 363; € 18) affronta il tema spinoso inerente al cibo che ogni giorno portiamo in tavola. E’ una lenta discesa negli inferi, passo dopo passo e con grande lucidità, che non potrà non lasciare un segno nel lettore attento. Persino in quello ricco di pregiudizi.

Sono tante le domande che JSF rivolge al lettore, dall’esiguo e apparentemente inspiegabile costo degli hamburger al fast-food sino al fatto che riusciamo ad operare discriminazioni anche sugli animali. Un esempio vi chiarirà il concetto: ogni giorno su facebook ci sono appelli per salvare cani e gatti abbandonati o maltrattati perché considerati animali domestici. Eppure i cani vengono mangiati nelle Filippine in quanto lì sono ben altri gli animali tutelati e protetti…magari proprio quelli che noi macelliamo con indifferenza. Non è un paradosso questo?

Il concetto di fondo di questo bel libro prende avvio da un ricordo dello scrittore. Sua nonna, ad un passo dalla morte fuggendo dai soldati nazisti durante la seconda guerra mondiale, ormai giunta allo stremo, rifiutò un bel pezzo di carne di maiale offertole da un contadino che avrebbe potuto salvarle la vita. Sembrava una benedizione eppure lei lo rifiutò perché non era kosher. Perché si chiede il nipote? La nonna gli rispose che andava contro i dettami della sua religione e neanche quella situazione estrema l’avrebbe giustificata. «Se niente importa – afferma la nonna – allora nulla ha più senso».

JSF in apertura del volume sottolinea che lui stesso è stato a lungo un vegetariano poco convinto e solo alla nascita del figlio si è deciso, d’accordo con la moglie, a cambiare la propria vita. Ma guai a giudicarlo un militante dato che il libro pone domande e fornisce dati per riflettervi su ma lascia ciascuno libero di fare ciò che desidera. In fin dei conti Foer è cosciente che noi tutti sappiamo sulle sofferenze che il mercato alimentare impone agli animali molto di più di quello che vorremmo ammettere. Ecco, dopo aver letto questo libro sarà decisamente più difficile voltarsi dall’altra parte.

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