I legali degli imputati ne avevano chiesto l'inutilizzabilità. Il processo sulla speculazione al complesso edilizia Green Park può proseguire
Nel processo scaturito dall’operazione “Oro grigio- potranno essere utilizzate le intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate dalla Squadra Mobile. Lo hanno deciso oggi i giudici della prima sezione penale del Tribunale che stanno giudicando gli imputati dell’inchiesta sulla speculazione edilizia al complesso Green Park di Torrente Trapani, accusati di reati che vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione ed al falso. Si tratta dell’avvocato Pucci Fortino, dell’ex presidente del consiglio comunale Umberto Bonanno, del funzionario comunale Antonino Ponzio e deglì imprenditori di Barcellona Giovanni e Salvatore Arlotta (padre e figlio) e dei messinesi Giovanni e Santi Magazzù e del socio Antonino Smidile. L’accusa incassa, dunque, una prima affermazione visto il rigetto dell’eccezione avanzata dall’avvocato Laura Autru Ryolo. Ma ora si apre un altro fronte perché l’avvocato Giovambattista Freni ha chiesto il dissequestro del complesso Green Park, al quale un anno e mezzo fa la Polizia aveva posto i sigilli. Una decisione, ha sostenuto il legale, che oltre a provocare gravi danni all’impresa Arlotta li ha senz’altro causati alle famiglie che avevano già pagato per l’acquisto degli appartamenti. I giudici del Tribunale decifrano su questo punto nell’udienza del 20 febbraio.
