Anche a Messina nasce l’associazione “Addiopizzo”

Anche a Messina nasce l’associazione “Addiopizzo”

Anche a Messina nasce l’associazione “Addiopizzo”

venerdì 18 Marzo 2011 - 10:40

Il 21 marzo la presentazione nel salone della parrocchia di S. Maria di Gesù a Provinciale

Per chi ha sempre pensato che la definizione di Messina “città babba” fosse più una medaglietta di comodo per qualcuno che una realtà concreta del territorio. Per chi vuole uscire dalle secche di un fenomeno, quello del pizzo, che attanaglia l’economia e, ancor di più, la vita delle persone. Per chi pensa che per sconfiggere o comunque affrontare la criminalità organizzata serve unire le forze, non cani sciolti. Per tutti questi e in generale per chi ha fame di legalità a Messina nasce “Addiopizzo”. Il 21 marzo, giornata della memoria e dell’impegno antimafia, verrà presentato ufficialmente il comitato messinese (una onlus), nel salone della parrocchia di S. Maria di Gesù a Provinciale. Alle 18.30 verrà proiettato il film “Libero nel nome”, di Pietro Durante, e alle 19.30 si terrà un dibattito con Enrico Colajanni, presidente di “Libero Futuro”. «Da sempre – si legge nel manifesto fondativo di Addio Pizzo – sappiamo della presenza della mafia sui nostri territori, anche quando ci dicevano che Messina “città babba” fosse immune da questi fenomeni e certa stampa e certi politici ed amministratori tendevano persino a sostenere l’inesistenza della mafia a Messina. Questa è un’evidente presenza che inquina l’economia e la società negando il diritto all’istruzione di molti ragazzi specie nelle periferie urbane, distorcendo il libero mercato e la sana concorrenza basata sulla qualità dei prodotti, sfruttando i fenomeni di povertà e degrado sociale, culturale ed abitativo a proprio vantaggio, imponendo il proprio ordine con la forza e l’arroganza del pizzo sul territorio».

«A Palermo, alcuni anni fa – si legge ancora – un gruppo di ragazzi ha capito che ciascuno di noi può fare la propria parte nel contrasto alla mafia in un modo tanto semplice quanto doloroso per la mafia stessa, combatterla nei suoi interessi con i nostri acquisti, attraverso una campagna di consumo critico. Sostenere tutti insieme quei commercianti che, rischiando, dichiarano di non pagare il pizzo è al tempo stesso un atto di libertà consapevole per i consumatori, ma anche di promozione verso i commercianti del principio che la legalità può e deve essere conveniente economicamente. Questo, in estrema sintesi, è Addiopizzo. Oggi a Messina qualcuno deve fare qualcosa per immettere vivacità culturale nella nostra città rispetto alla lotta alla mafia, non possono bastare le sole preziose Associazioni Antiracket che difendono gli imprenditori, occorre stimolare i consumatori, che sono tutti i cittadini, a prendere una posizione».

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