Incidente di viale Regina Elena: ci sono quattro indagati per la morte di Fabio Bonaccorso

Incidente di viale Regina Elena: ci sono quattro indagati per la morte di Fabio Bonaccorso

Incidente di viale Regina Elena: ci sono quattro indagati per la morte di Fabio Bonaccorso

martedì 19 Aprile 2011 - 12:41

L'incidente, secondo la Procura, sarebbe stato provocato dal pessimo stato di manutenzione del manto stradale, Indagati per omicidio colposo due dirigenti comunali, gli ingegneri Mario Pizzino e Carmelo Costanzo Chiattilla

Sarebbe stato provocato dal cattivo stato di manutenzione della strada l’incidente che l’anno scorso costò la vita al motociclista ventinovenne Fabio Bonaccorso (vedi articolo correlato). A queste conclusioni è giunto il sostituto procuratore Adriana Sciglio che, dopo averli indagati, ha inviato quattro avvisi di chiusura indagini. Di omicidio colposo devono rispondere l’ingegnere Mario Pizzino, responsabile del Dipartimento Manutenzione Strade di Palazzo Zanca e l’ingegner Carmelo Costanzo Chiattilla dirigente della stesso dipartimento. Per l’ingegner Pizzino è ipotizzato anche il reato di false dichiarazioni. Il dirigente comunale, sentito dagli investigatori della Polizia Municipale, avrebbe descritto lo stato del luogo dell’incidente in maniera non corrispondente a quello che gli uomini della sezione Infortunistica avrebbero accertato la sera del 10 aprile 2010. Del reato di omissione devono invece rispondere Antonino Giannetto e Santino Bartolotta, rispettivamente legale rappresentante e responsabile del servizio tecnico della CEA l’impresa che aveva in appalto il servizio di manutenzione delle strade cittadine. Secondo l’accusa l’impresa, che da anni curava la condizioni delle arterie messinesi, non avrebbero eseguito un’adeguata manutenzione del viale Regina Elena.

Fabio Bonaccorso, figlio di Domenico, titolare dell’Osteria del Campanile” di via Loggia dei Mercanti, stava percorrendo il viale Regina Elena a bordo della sua Honda Max Cbr. Improvvisamente, fra le due rampe che collegano il viale con piazza Castronovo, il centauro perse il controllo della moto e fu catapultato contro un’auto parcheggiata. L’Honda Max Cbr invece andò ad impattare contro una Fiat Croma che procedeva in senso opposto. Bonaccorso, sposato e padre di due bambini, morì sul colpo e le indagini furono avviate dalla sezione Infortunistica della Polizia Municipale. Sul luogo dell’incidente fu rilevato un tombino con un avvallamento di cinque centimetri. Un’imperfezione che potrebbe aver causato la perdita di controllo della moto e dunque la morte del 29enne. Svanì invece quasi subito la pista del pirata della strada seguita nelle ore immediatamente successive all’incidente. Gli uomini del tenente Salvatore Marzo avviarono anche un’indagine a largo spettro sulla condizione delle più importanti arterie cittadine. Furono monitorate la SS 113, la SS 114, la via Garibaldi, via La Farina ed altre strade altrettanto trafficate. In molte furono riscontrate carenze di manutenzione, soprattutto buche e avvallamenti. Fu realizzato anche un vero e proprio dossier fotografico allegato al fascicolo dell’inchiesta.

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