Bilancio positivo per la seconda Settimana della sicurezza. L’appuntamento è al 2012

Bilancio positivo per la seconda Settimana della sicurezza. L’appuntamento è al 2012

Bilancio positivo per la seconda Settimana della sicurezza. L’appuntamento è al 2012

sabato 07 Maggio 2011 - 11:25

Consensi unanimi nella giornata conclusiva al Palacultura dopo cinque giorni di esercitazioni di Protezione civile. Il sindaco: «Al centro c’è il rispetto della vita umana». L’esperto Rizzo: «Le settimane di quest’anno e di quello scorso sono punti di partenza»

Appuntamento all’anno prossimo. La “Settimana della Sicurezza” 2011 è stata la seconda ma non sarà l’ultima. Anzi, il sindaco Giuseppe Buzzanca ha già deciso che tra un anno si replicherà perché, come affermato stamani nella giornata conclusiva al Palacultura, «il Piano di Protezione civile è un patrimonio della città, un unicum a livello regionale e il pericolo, in questa città, è sempre dietro l’angolo». Il bilancio della cinque giorni di esercitazioni di Protezione civile svoltasi fino a ieri è stato fatto al PalAntonello dall’esperto del sindaco e coordinatore di tutta l’operazione, l’ing. Antonio Rizzo, affiancato dal dirigente dello Staff Protezione civile del Comune, Domenico Signorelli, e dal rappresentante del dipartimento nazionale della Protezione civile Fabio Brondi. Ma è stato Buzzanca, dopo l’inno di Mameli suonato dalla Brigata Aosta e un video riepilogativo dell’edizione 2010 conclusosi con una frase eloquente, “molto si è fatto, molto rimane ancora da fare”, ad introdurre la mattinata. «Quello in corso lo chiamo percorso di salvaguardia della pubblica incolumità, iniziato nel 2008 per volontà, lo voglio ricordare, del prefetto Alecci. Voglio riportarvi il pensiero di una bambina, mia figlia, che mi ha voluto ringraziare per l’attenzione nei confronti dei temi della Protezione civile. Questo è molto importante per me. Messina è una città soggetta a rischi di incidenti di ogni genere, basti vedere cosa è successo ieri a San Filippo o nei mesi scorsi a Mili San Pietro, sulla cui emergenza faremo il punto giorno 21. Dobbiamo fare tesoro di ciò che stiamo imparando e divulgare queste conoscenze il più possibile. E se qualcuno è diffidente o scettico, noi abbiamo l’obbligo di coinvolgerlo, perché al centro di tutto c’è il rispetto della vita umana».

Qualche “defallance”, tra le adesioni alle esercitazioni di quest’anno, c’è stata. Spicca quella dell’Ordine degli ingegneri, che a differenza di architetti e geologi non ha partecipato. Assenza evidenziata, pur senza eccessiva polemica, da Rizzo: «Speriamo che l’anno prossimo aderiscano», ha liquidato la cosa l’esperto comunale. Anche Rizzo ha puntato molto su un aspetto: «Bisogna aumentare l’informazione portandola a più ampie fasce della popolazione. Molto signficative, in questo senso, le prove svolte quest’anno al centro commerciale Oviesse, al carcere di Gazzi, alle case Matteotti, anche se quest’ultima ha avuto poco successo tra gli inquilini (hanno partecipato tre su 40), il che ci dice quanto dobbiamo lavorare sull’informazione». Qualche numero: 100 simulazioni in cinque giorni, 30 enti interessati, 32.200 persone coinvolte. «Di meno rispetto a un anno fa ma di “qualità” maggiore». Tra le esercitazioni Rizzo ha voluto citare quella svoltasi nella base della Marina Militare, quella in mare con l’attivazione di un Pma su una nave traghetto, quella nella caserma Crisafulli-Zuccarello della Brigata Aosta e infine quella non prevista inizialmente delle Poste italiane, svoltasi ieri in diversi sportelli. «Ognuno di noi – questo il messaggio chiave – deve sapere come comportarsi in attesa che arrivino i soccorsi. Per questo le esercitazioni di quest’anno e di quello scorso vanno considerati solo come punti di partenza».

Signorelli ha voluto sottolineare che «lo Staff di Protezione civile del Comune va potenziato rispetto alle attuali dotazioni», messaggio evidentemente rivolto al sindaco, mentre Brondi della Protezione civile nazionale, nel dare una valutazione «più che positiva» della “Settimana” ha chiarito che «diluire le prove in una settimana è importante, perché bisogna incidere il meno possibile sulle attività ordinarie della città. Tutto dipende, però, dalle primissime fasi, affidate alla capacità di reazione della popolazione. Una responsabilità di tutti noi». In chiusura, prima della consegna degli attestati di partecipazione alla maxi-esercitazione, è stato proiettato uno spot sulle norme di comportamento in caso di maremoto: evitare di recarsi in spiaggia dopo un sisma perché, appunto, potrebbe verificarsi uno tsunami; raggiungere luoghi sopraelevati; se si assiste ad uno strano fenomeno di ritiro del mare, allontanarsi e non soffermarsi a raccogliere conchiglie o pesci; se si è in mare, portarsi il più a largo possibile, perché più ci si avvicina alla costa e più le onde sono alte. Un vademecum che, chissà, fra un anno potrebbe essere testato nella prossima “Settimana della Sicurezza”.

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