Ad aprile erano scattati un arresto e 4 sospensioni tra la dirigenza della cooperativa che gestiva gli istituti privati superiori
Dopo gli arresti, lo scorso aprile, tra la dirigenza di una cooperativa, scatta oggi il sequestro di beni per un milione di euro complessivamente eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Cefalù su provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, richiesto dalla Procura della Repubblica.
Sequestri, arresti e sospensioni
Sotto chiave sono finiti i conti correnti bancari e i beni immobili riconducibili alla cooperativa e ai singoli indagati, accusati a vario titolo di estorsione e sfruttamento del lavoro all’interno di due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese, facenti capo alla stessa coop appunto.
Ad aprile scorso i militati dell’Arma avevano fatto scattare gli arresti domiciliari per un indagato e la sospensione per 12 mesi dall’attività professionale ed imprenditoriale, nel settore dell’insegnamento, per altri 4 indagati.
Insegnanti e personale Ata sfruttato
Le vittime, insegnanti e personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) obbligate mediante minaccia, oppure avvantaggiate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, nonché dallo loro stato di bisogno connesso alla crisi economica ed occupazionale, avrebbero prestato la loro attività lavorativa in difformità ed in misura sproporzionata alla contrattazione nazionale se non finanche a titolo gratuito, restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato.
